PERIODICO INFORMATIVO - 09 GIUGNO 2023
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ANAC CRITICA SU NUOVO CODICE APPALTI: ECCESSO DI AFFIDAMENTI DIRETTI E PROCEDURE NEGOZIATE
CONTRATTI PUBBLICI
Forti critiche sono state espresse dal Presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, sul nuovo Codice Appalti nel corso della Relazione annuale dell’Autorità presentata in Parlamento lo scorso 8 giugno.
Sull’impianto generale del provvedimento, è stato evidenziato come procedure derogatorie attivate per periodi eccezionali, come quello della pandemia, siano state rese ordinarie, andando a comprimere fortemente capacità di concorrenza e competitività.
“La deroga non può diventare regola, senza smarrire il suo significato e senza aprire a rischi ulteriori. Nel tempo in cui, grazie all'impiego delle piattaforme di approvvigionamento digitale ed all'uso di procedure automatizzate, è possibile ottenere rilevantissime semplificazioni e notevoli risparmi di tempo, accrescendo anche trasparenza e concorrenza, - ha dichiarato Busia - sorprende che per velocizzare le procedure si ricorra a scorciatoie certamente meno efficienti, e foriere di rischi. Tra queste, l'innalzamento delle soglie per gli affidamenti diretti, specie per servizi e forniture, o l'eliminazione di avvisi e bandi per i lavori fino cinque milioni di euro”.
Si tratta di un sistema che riduce ulteriormente gli spazi di mercato e, rileva l’Anac, penalizza soprattutto il comparto delle piccole e medie imprese. L’Autorità fa presente, peraltro, come le nuove norme si collochino in una realtà caratterizzata già da una partecipazione molto limitata alle gare pubbliche: poco più di 3 operatori in media per servizi e forniture e meno di 8 partecipanti nel settore dei lavori, rispetto agli oltre 19, che si registravano mediamente prima della pandemia.
Ulteriori critiche vengono espresse anche sul “subappalto a cascata”. Secondo il Presidente dell’Anac “per poter conservare una ragione economica, questo istituto quasi sempre porta con sé, in ogni passaggio da un contraente a quello successivo, una progressiva riduzione del prezzo della prestazione. E questa necessariamente si scarica o sulla minore qualità delle opere, o sulle deteriori condizioni di lavoro del personale impiegato”.
Contrarietà dell’Anac, infine, anche su un altro aspetto fondamentale del Codice Appalti, la qualificazione delle stazioni appaltanti ritenuta "indispensabile" per la modernizzazione dell’Italia e il raggiungimento degli standard europei. I rilievi riguardano, in particolare, l’innalzamento a 500.000 euro della soglia oltre la quale è obbligatoria la qualificazione per l'affidamento di lavori pubblici, “col risultato di escludere dal sistema di qualificazione quasi il 90% delle gare espletate”.
In generale, secondo l’Autorità “Non possiamo più sostenere un’architettura istituzionale in cui tutte le 26.500 stazioni appaltanti registrate possano svolgere qualunque tipo di acquisto, a prescindere dalle loro capacità. Occorre una drastica riduzione del loro numero, unitamente alla concentrazione delle procedure di affidamento in alcune decine di centrali di committenza specializzate, diffuse sul territorio, che diventino centri di competenza al servizio delle altre stazioni appaltanti. Si tratta di una necessità, non solo per rispondere all’obiettivo posto dal Pnrr, ma anche per assicurare procedure rapide, selezionare i migliori operatori e garantire maggiori risparmi nell’interesse generale”.
COMPENSAZIONE PREZZI: SBLOCCATE RISORSE PER LAVORI ESEGUITI E CONTABILIZZATI NEL 1° TRIMESTRE 2023
CONTRATTI PUBBLICI
Con un decreto direttoriale del 31 maggio u.s., pubblicato sul sito del Ministero Infrastrutture, sono state accolte le domande di compensazioni relative alle lavorazioni eseguite e contabilizzate nel primo trimestre del 2023 e relative ad appalti aggiudicati sulla base di gare terminate entro il 31 gennaio del 2021.
Il decreto riguarda le domande presentate dal 1° aprile 2023 al 30 aprile 2023 nell’ambito della prima delle quattro finestre temporali previste dalla Legge di bilancio che ha esteso al 2023 le importanti misure già previste per il 2022 per fronteggiare i rincari dei materiali e dei costi energetici.
Con il D.M. del 1° febbraio 2023 n.16 è stato previsto che il Ministero esaminasse le istanze presentate, decidendo cumulativamente su di esse secondo l’ordine di presentazione delle domande, con un decreto direttoriale da adottare entro il 31 maggio 2023.
Il provvedimento sblocca 235,5 milioni destinati a 1.584 stazioni appaltanti che potranno soddisfare le richieste avanzate dalle imprese. Nel decreto sono elencati gli enti interessati e l’entità dei contributi riferiti alle specifiche procedure individuate con i codici Cig e Cup.
Precedentemente, sulla Gazzetta Ufficiale del 3 maggio 2023, era stato pubblicato un altro decreto ministeriale (D.M. 30 marzo 2023) relativo alle opere eseguite e contabilizzate tra il primo gennaio e il 31 luglio 2022, per un totale di 17,4 milioni destinati a 362 stazioni appaltanti.
Si resta ancora in attesa dello stanziamento relativo alle altre lavorazioni eseguite nel 2022 e nel 2021.
AGENZIA ENTRATE: CREDITI BONUS E VISTO DI CONFORMITA’
FISCO
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito finalità e requisiti del visto di conformità “ora per allora” che limita la responsabilità solidale del cessionario in caso di cessione di crediti da bonus edilizi.
Rispondendo ad una faq, l’Agenzia ha dichiarato che tale visto di conformità, diversamente dal visto di conformità ordinario, non rappresenta una condizione per esercitare l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito, ma è finalizzato unicamente a limitare la responsabilità solidale, pertanto non deve essere trasmesso all’Agenzia delle Entrate.
In sostanza, si tratta di un atto che deve essere acquisito dal fornitore che ha maturato il credito dopo aver praticato lo sconto in fattura e deve essere consegnato al cessionario che, ottenendo questo documento, evita di essere chiamato a rispondere in solido per dolo o colpa grave.
La forma è libera, ma nel visto di conformità “ora per allora” devono essere indicati:
- il protocollo e progressivo della comunicazione dell’opzione per la prima cessione del credito o per lo sconto in fattura;
- il codice tributo del credito corrispondente alla tipologia di detrazione ceduta;
- il codice fiscale del condominio (se applicabile);
- il codice fiscale del titolare della detrazione (primo cedente);
- il codice fiscale del primo cessionario/fornitore;
- la tipologia di intervento agevolato;
- l’anno di sostenimento della spesa;
- l’ammontare della spesa sostenuta;
- l’ammontare del credito ceduto.
INVITALIA PUBBLICA GARA PER LA NUOVA TRANVIA TERMINI-VATICANO
MERCATO
Invitalia ha pubblicato la gara per l'affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva e la realizzazione delle opere per la linea tranviaria Termini – Vaticano – Aurelio, valore complessivo di 146 milioni, con scadenza di presentazione delle offerte fissata al 6 luglio p.v.
Per il primo lotto i lavori partiranno i primi mesi del 2024 e dureranno 12 mesi. L'opera (dalla Stazione Termini a Largo Argentina) sarà pronta per il Giubileo, tra gli ultimi mesi del 2024 e i primi mesi del 2025. I cantieri – secondo quanto indicato dalla Commissaria Speciale per la Linea C, Maria Lucia Conti - saranno coordinati con quelli per il Giubileo di piazza della Repubblica e via Nazionale. Alla fine del Giubileo, poi, partiranno i lavori per la tratta fino a Gregorio VII.
La procedura di gara è aperta e gestita mediante piattaforma telematica. Per quanto riguarda i lavori sono richieste le seguenti qualificazioni: OG3 – VIII, OS9 - IV-BIS, OS19 – VI, OS24 – IV, OS27 – VI, OS29 – VIII, OS30 -II, OS20-B – III bis, OS25 – III-bis.
La Termini-Vaticano-Aurelio è una delle nuove tranvie previste nell'ambito del Pums il piano urbano della mobilità sostenibile approvato dall'Assemblea capitolina nel febbraio 2022 e che sviluppa una visione del sistema mobilità con un orizzonte temporale a medio periodo (5 anni) e a lungo periodo (10 anni).
L’infrastruttura, cofinanziata con i fondi del Pnrr, consentirà di collegare il nodo di interscambio di Piazza dei Cinquecento – Termini sostituendo diverse linee di autobus e con conseguente riduzione dell’inquinamento e miglioramento degli standard di servizio al pubblico.
Il percorso, lungo 8.319 metri, sarà diviso in due tratte: da Termini a piazza Giureconsulti e da ponte Vittorio Emanuele II a piazza Risorgimento.
ACCESSO AGLI ATTI SEMPRE CONSENTITO PER LA VERIFICA DEI REQUISITI GENERALI DELL’AGGIUDICATARIO
GIURISPRUDENZA
Il Consiglio di Stato (Sentenza n.5120/2023) ha affermato che l'accesso alla documentazione di gara è sempre consentito quando riguarda atti relativi alla verifica del possesso dei requisiti generali in capo all’aggiudicataria.
Accogliento il ricorso di un’impresa, i Giudici hanno dichiarato che la stazione appaltante è tenuta a consentire la consultazione di documenti che possano dimostrare l’illegittimità di un affidamento, come ad esempio un DURC irregolare.
Al riguardo non risulta rilevante il decorso del termine per l’impugnazione dell’aggiudicazione; l’interesse a conoscere i documenti oggetto di richiesta di accesso, può essere infatti motivato dalla presentazione di una segnalazione all’ANAC che richiede una preventiva acquisizione degli atti. Secondo il Consiglio di Stato, nel caso esaminato, dalla semplice lettura dell’istanza di accesso, emerge chiaramente tale esigenza là dove l’interessata ha precisato che: “…qualora dovesse risultare che un appalto è stato aggiudicato ad un’impresa che non ha versato i contributi previdenziali ai propri dipendenti, e che ha trasferito in corso di gara il proprio ramo d’azienda ad un altro soggetto al fine di eludere le relative conseguenze sulla partecipazione alla gara, vi sarebbero molteplici iniziative esperibili; prima fra tutte, la segnalazione della vicenda ad ANAC”.
Il decorso dei termini (motivo per il quale il Tar aveva rigettato il ricorso) sarebbe risultato determinante se l’istanza avente a oggetto i contenuti dell’offerta tecnica o economica dell’aggiudicataria, ma non lo è nel momento in cui essa riguardava atti relativi alla fase amministrativa della procedura di aggiudicazione e, in particolare, alla verifica del possesso dei requisiti generali in capo all’aggiudicataria.
ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO
CONVENZIONI
Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.
Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.
Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.
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