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PERIODICO INFORMATIVO - 12 MAGGIO 2023

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ANAC: OBBLIGATORIA L’ESCLUSIONE AUTOMATICA PER GLI APPALTI AGGIUDICATI AL MASSIMO RIBASSO

CONTRATTI PUBBLICI

Con una recente delibera (n.160 del 19 aprile u.s.) l’Anac ha precisato che in una procedura aperta con aggiudicazione al minor prezzo la stazione appaltante è tenuta ad applicare l’esclusione automatica delle offerte anomale.

Ciò, infatti, “anche in assenza di una espressa previsione nella lex specialis”, è quanto prevede la normativa vigente in caso di competizione nella quale partecipino almeno 10 operatori economici.

Secondo l’Autorità, in base all’attuale legislazione, “la stazione appaltante è tenuta ad applicare la disciplina vigente al momento dell’indizione della procedura e soprattutto ad applicare gli strumenti normativi più favorevoli che il legislatore ha introdotto al fine di incentivare gli investimenti pubblici e semplificare l’attività in materia di contratti pubblici”. In questo contesto “l'aver adottato una procedura aperta costituisce già una violazione di quanto stabilito” dal “decreto semplificazioni”.

E ancor più inaccettabile è la scelta adottata di non aver applicato l’esclusione automatica delle offerte anomale (art. 97, comma 8, del vigente Codice Appalti).

In tal senso si è peraltro pronunciata anche la giurisprudenza. Il Tar Campania, in particolare, (Napoli, sezione VIII, n. 905/2023) ha dichiarato che “se il legislatore ha ritenuto, in chiave acceleratoria, di ridurre la discrezionalità della stazione appaltante nel valutare l'anomalia delle offerte, non è possibile che la Stazione appaltante recuperi una simile discrezionalità adottando una procedura diversa da quella stabilita dalla legge”.

Si evidenzia che il nuovo Codice prevede che, ove l’appalto non presenti un interesse transfrontaliero, le stazioni appaltanti dispongano negli atti di gara l’esclusione automatica delle offerte che risultino anomale, qualora il numero delle offerte ammesse sia pari o superiore a cinque. Si esclude esplicitamente che detto sistema trovi applicazione in caso di affidamento diretto con richiesta di più preventivi. 

INTERVENTI PER OPERE IDRICHE IN 5 REGIONI: AL LAZIO 6 MILIONI

OPERE IDRICHE

Nei giorni scorsi si è svolta, presso il Ministero Infrastrutture, la prima riunione della Cabina di regia istituita dal decreto legge n.39/2023 (contenente “disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture”) che ha individuato le opere idriche più urgenti.

La priorità si è concentrata su cinque regioni, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lazio, per 102 milioni di euro di interventi complessivi, sotto il coordinamento del Commissario straordinario Nicola Dell'Acqua che ha acquisito tale incarico nel Consiglio dei Ministri del 4 maggio u.s.

Per accelerare e garantire la realizzazione degli investimenti prioritari è previsto che la Cabina di regia possa esercitare poteri sostitutivi e di superamento del dissenso in caso di situazioni di inerzia, ritardo o difformità nella progettazione ed esecuzione degli interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico.

Si è deciso di dare precedenza a quegli interventi che possano contribuire alla risoluzione dei problemi più urgenti; il primo obiettivo sarà “lo snellimento delle procedure amministrative al fine di fornire risposte concrete e urgenti ai territori”.

Nel Lazio l’intervento individuato riguarda l'interconnessione per il riutilizzo dell'impianto di depurazione Fregene-adduttrice consorzio di bonifica, con un finanziamento di 6,03 milioni.

Entro fine mese i Ministeri interessati procederanno a una ricognizione delle risorse al fine di liberare ulteriori finanziamenti. 

DECRETO LAVORO” IN GAZZETTA: ESENZIONE CONTRIBUTI FINO AL 7%

LAVORO

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023, n. 103, il c.d. decreto-legge lavoro (D.L. n.48 contenente “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”) che contiene una serie di misure che vanno a modificare diversi parametri concernenti i rapporti di lavoro.

Si conferma all’art. 39 il taglio del cuneo fiscale, con il passaggio dal 2% al 6% dell’esonero parziale sulla quota dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023, esclusa la tredicesima mensilità. L’esenzione è al 7% nel caso in cui la retribuzione imponibile non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro. Questa manovra si tradurrà in aumento della contribuzione netta per i mesi indicati.

Sono stati previsti anche incentivi per le assunzioni: il datore di lavoro che assume può ricevere un beneficio della durata di 24 mesi e per un massimo di 8000 euro se assume a tempo indeterminato, anche part time. Durata che scende a 12 mesi se il contratto è a tempo determinato; se dovesse però licenziare il lavoratore in un periodo successivo di 24 mesi a quello in cui ha ricevuto il beneficio, sarà tenuto a restituirlo, a meno che il licenziamento non sia avvenuto per giusta causa

Tra le novità previste per i contratti a tempo determinato, si stabilisce che essi potranno avere durata superiore ai 12 mesi, ma non eccedente i 24 mesi:

  • nei casi previsti dai contratti collettivi;
  • per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, individuate dalle parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione collettiva, e in ogni caso entro il termine del 31 dicembre 2024;
  • per sostituire altri lavoratori.

Sul fronte della sicurezza si prevede l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi, l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri, l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza. 

ENEA: FORTE RALLENTAMENTO DEL SUPERBONUS

FISCO

Enea ha pubblicato i dati aggiornati al 30 aprile 2023 relativi all’utilizzo del superbonus 110% dai quali emerge un forte rallentamento.

Il numero di asseverazioni registrato nell’ultimo mese, a livello nazionale, è sostanzialmente crollato. L’incremento di aprile rispetto quello di marzo 2023 è il seguente:

  • +2.020 per i condomini;
  • +1.057 per gli edifici unifamiliari;
  • +510 per le unità immobiliari autonome e con accesso indipendente.

Numeri molto bassi se paragonati ai precedenti, soprattutto per le unifamiliari, conseguenza dell’effetto delle restrizioni introdotte delle recenti norme, prime tra tutte la limitazione alla sola detrazione Irpef quale forma di fruizione.

In base a questi ultimi dati, l’onere a carico dello Stato ammonta a circa 82 miliardi. 

ESPERIENZA PREGRESSA: RICHIESTA COERENZA TRA CERTIFICATO CCIAA E OGGETTO DELL’APPALTO

GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sentenza n. 4530 del 4 maggio 2023) ha precisato che per la dimostrazione del possesso di esperienza pregressa da parte dell’impresa ai fini della qualificazione è sufficiente la verifica della coerenza di quanto indicato nel certificato della camera di commercio con l’oggetto dell’appalto.

Il Consiglio di Stato ha evidenziato, in particolare, che la valutazione deve essere compiuta in senso globale e complessivo, nonché in concreto rispetto alla “descrizione delle attività imprenditoriali esercitate e dell’oggetto sociale, riportate nel certificato camerale, con il requisito di ammissione richiesto dalla lex specialis di gara e con l’oggetto dell’appalto complessivamente considerato”.

In questo contesto, occorre esaminare l’oggetto sociale riportato nell’iscrizione camerale “anche a prescindere dal Codice ATECO attivato, ai fini della valutazione dell’idoneità professionale dell’operatore economico”. L’oggetto sociale costituisce la misura della capacità di agire do un’impresa rappresentata dalla concreta esecuzione di pregresse prestazioni professionali.

A prescindere dagli aggiornamenti delle risultanze camerali, ciò che conta è la data da cui decorre l’effettivo svolgimento dell’attività; i Giudici ritengono, infatti, che i codici ATECO non abbiano finalità certificativa e che l’effetto utile della denuncia di variazione dell’attestazione camerale venga retrodatato al momento dell’effettivo avvio del servizio perché “l’scrizione nel Registro della CCIA ha mera natura ricognitiva di un effetto che si era già prodotto in conseguenza dell’effettivo e concreto svolgimento dell’attività nel settore oggetto di appalto, con conseguente retroattività dell’effetto utile dell’iscrizione”.

L’iscrizione nel Registro produce, quindi, effetti “a far data dal possesso effettivo e concreto del requisito” e l’iscrizione o l’annotazione camerale sopravvenuta servono solo “ad attribuire data certa all’effetto utile” già realizzatosi.

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO 

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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Dal SOLE24

La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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