
PERIODICO INFORMATIVO - 16 GENNAIO 2023
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ELEZIONI REGIONALI: L’INCONTRO DI CONFAPI ROMA CON IL CANDIDATO FRANCESCO ROCCA
ATTIVITA’ ASSOCIATIVA
In vista delle elezioni fissate per il prossimo 12 febbraio, Confapi Roma ha incontrato l’Avv. Francesco Rocca, candidato della coalizione di centro destra alla Presidenza della Regione Lazio.
L’incontro, svoltosi a Palazzo Brancaccio venerdì 13 gennaio, ha consentito al candidato di illustrare alcuni spunti programmatici di diretto interesse per il sistema produttivo del territorio.
Il Presidente di Confapi Roma e Confapi Lazio, Massimo Tabacchiera, ha ricordato come Francesco Rocca provenga dal nostro mondo associativo, avendo ricoperto il ruolo di Presidente di Confapi Sanità Lazio, e come il confronto con Confapi sia il primo del candidato con il sistema associativo imprenditoriale. Tabacchiera ha voluto anche evidenziare l’importante funzione della Regione su una serie di temi di fondamentale importanza per il settore delle imprese, ricordando, in particolare le competenze in materia urbanistica, sui trasporti, sui rifiuti oltre che sulla sanità.
Il candidato ha anzitutto voluto sottolineare come proprio l’esperienza maturata alla guida di Confapi Sanità abbia costituito un’importante momento di conoscenza e di approfondimento delle distorsioni e delle criticità presenti nell’Amministrazione; ciò ha ancor più alimentato la consapevolezza che occorra promuovere un confronto stabile con tutto il sistema rappresentativo del mondo imprenditoriale e, coerentemente con quanto previsto dalla nostra Costituzione, sviluppare un rapporto di sinergia collaborativa tra pubblico e privato nonché eliminare gli sprechi e le inefficienze che ancora penalizzano la sanità pubblica.
In ambito più generale, Rocca ha criticato la mancanza di visione strategica dell’attuale governance regionale: eccesso di burocrazia, opere incompiute, carenze infrastrutturali che penalizzano soprattutto i trasporti stradali e ferroviari e i collegamenti con Roma.
Nelle intenzioni del candidato del centro destra uno spazio importante sarà dedicato alla transizione energetica con l’obiettivo di favorire un’implementazione degli interventi, ma nel rispetto assoluto dei beni paesaggistici presenti sul territorio.
In merito alle politiche sui rifiuti, Rocca ha ribadito l’importanza del termovalorizzatore nella chiusura del ciclo ma ha contestualmente evidenziato la necessità di rafforzare la raccolta differenziata, considerando la posizione marginale della Regione a livello nazionale (il Lazio è al 18°posto per la raccolta differenziata).
Impegno sarà anche profuso per favorire la transizione digitale nella convinzione che i sistemi informatici moderni costituiscano il presupposto per una rete funzionale di servizi, a cominciare proprio da quelli sanitari.
Sui temi dell’edilizia, sollecitato dal Vice Presidente di Confapi Roma, Arch. Riccardo Drisaldi, Rocca ha garantito la massima disponibilità per un lavoro di concertazione finalizzato a semplificare, sburocratizzare e velocizzare tutto l’iter amministrativo; interesse è stato altresì dimostrato sul progetto di riqualificazione dell’area dello Stadio Flaminio.
All’incontro è intervenuta anche Roberta Angelilli, ex Vice Presidente del Parlamento europeo e attuale candidata al Consiglio Regionale del Lazio, rilevando l’importanza di non disperdere le opportunità provenienti soprattutto dalle risorse europee: fondamentale, in questo senso, definire una visione strategica di sviluppo, garantire alle pmi una concreta accessibilità alle risorse e un’effettiva partecipazione ai processi decisionali.
AL VIA IL DECRETO PER LE OPERE DEL GIUBILEO 2025: 87 OPERE PER 1,8 MILIARDI
MERCATO
Lo scorso 12 Gennaio, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e il Sindaco di Roma hanno illustrato contenti del Dpcm, firmato il 15 dicembre u.s. dalla Presidente Giorgia Meloni e già “bollinato” dalla Ragioneria, sugli interventi ritenuti essenziali e indifferibili per il Giubileo 2025.
Si tratta di un primo gruppo di 87 interventi - dei quali 32 progetti di riqualificazione e valorizzazione, altri 23 relativi ad accessibilità e mobilità, 8 dedicati al capitolo accoglienza e partecipazione e 24 per ambiente e territorio - per un 1 miliardo di fondi giubilari e 1,8 miliardi di risorse complessive, a cui si aggiungono ulteriori 500 milioni di euro che riguardano invece i 335 interventi già definiti con fondi PNRR per la realizzazione del Piano “Caput Mundi”.
Nell’ambito dei progetti di riqualificazione, si segnalano, tra gli altri, quelli che riguardano l’area del Vaticano, come la realizzazione del sottovia di piazza Pia, la riqualificazione dei percorsi pedonali via Ottaviano-San Pietro e stazione San Pietro, la riqualificazione del sottopasso pedonale Gregorio VII, il restauro dei paramenti murari di Porta Angelica. Nello stesso ambito sono previsti i grandi interventi di manutenzione della viabilità principale, compresi i marciapiedi, il lungotevere e i relativi ponti, la riqualificazione di piazza dei Cinquecento e della stazione Termini, del mercato di via Sannio nei pressi della basilica di San Giovanni, la valorizzazione dell’area archeologica centrale, il potenziamento dell’illuminazione pubblica con sistemi di videosorveglianza.
Sono previsti altresì interventi di riqualificazione delle periferie: manutenzione della viabilità principale di penetrazione a Roma e nella Città Metropolitana, marciapiedi, potenziamento dell'illuminazione degli svincoli del GRA e recupero del ponte dell’Industria.
Nell’ambito dell’accessibilità e mobilità sono stati previsti 23 interventi sulla mobilità cittadina, potenziando le infrastrutture per la mobilità pubblica (18 interventi), la mobilità dolce (1 intervento) e la mobilità privata (4 interventi). Quanto alla mobilità privata il programma contiene, tra gli altri interventi, i parcheggi attrezzati per i bus turistici, la razionalizzazione dell’innesto A24-Tangenziale Est e il parcheggio interrato a lungotevere Castello.
In ambito accoglienza e partecipazione il piano propone 8 interventi che comprendono la realizzazione di un ostello della gioventù a Santa Maria della Pietà, un centro di eccellenza per persone con disabilità, un centro di accoglienza per persone senza fissa dimora, 11 case dell’acqua, il potenziamento dell’offerta di bagni pubblici.
Sono ricompresi nel Piano, infine, anche 24 interventi rivolti all’ambito ambiente e territorio: creazione di parchi pubblici d’affaccio e oasi naturalistiche sul Tevere, interventi di riqualificazione e valorizzazione delle sponde del Tevere e interventi sul verde di alcune ville storiche.
Complessivamente, 574 milioni saranno destinati a interventi di riqualificazione, 346 milioni all’accessibilità e mobilità.
Il decreto prevede temi di realizzazione stringenti; in questo senso già entro i prossimi 15 giorni sarà costituito il gruppo operativo con il compito di verificare l'attuazione dei lavori.
LE ULTIME DELIBERE ANAC SU RESTAURO DI IMMOBILI TUTELATI, PRINCIPIO DI ROTAZIONE E INVERSIONE PROCEDIMENTALE
CONTRATTI PUBBLICI
L‘Anac si è espressa, con due differenti delibere, per contestare la mancanza di un adeguato regime di concorrenza e di conformità alle previsioni legislative sugli affidamenti di lavori pubblici.
In una delibera (n.592/2022), l’Autorità ha criticato il modello di appalti di Invitalia che prevede il ricorso ad accordi quadro per il restauro e la rifunzionalizzazione di immobili statali sottoposti a tutela, rilevando, in particolare, “evidenti profili di approssimazione nell'indizione della procedura di gara, nonché in relazione all'adeguata definizione dell'oggetto dell'appalto a fronte della carenza di qualsivoglia progettazione, con la presumibile violazione dei principi di libera concorrenza, trasparenza e par condicio”.
Le lavorazioni riguardavano la categoria di lavori OS2A (restauro di beni mobili e superfici decorate di beni immobili sottoposti alle disposizioni di tutela) che, ritenute necessarie di particolari competenze specialistiche e appropriate indicazioni progettuali, non sono state ritenute idonee all’applicazione dello strumento dell’accordo quadro.
L’Anac ha rilevato come gli interventi non fossero “standardizzabili”, avendo ognuno “proprie caratteristiche tecniche ben precise, da sviluppare con separata progettazione”. In questo contesto, l’Autorità ha espresso contrarietà sulla qualificazione richiesta per tutte le categorie Os2-A, OG2 e OG11, senza che fosse stata compiuta un’attenta valutazione sui singoli interventi che, peraltro, ha reso di fatto impossibile la possibilità di determinare importi attendibili a base di gara e, conseguentemente, di presentare offerte congrue. Ciò ha altresì determinato un’ingiustificata restrizione della concorrenza che ha penalizzato soprattutto le imprese più piccole.
L’Anac ha concesso 30 giorni di tempo ad Invitalia per comunicare “le valutazioni condotte e le determinazioni assunte sulla scorta dei rilievi formulati”.
In un’altra delibera (n.590/2022), l’Autorità è intervenuta sugli affidamenti diretti sotto soglia, contestando la mancata applicazione del principio di rotazione che costituisce un vincolo assoluto per la legittimazione dell’appalto.
Richiamando sia precedenti pronunce della stessa Autorità che orientamenti giurisprudenziali, è stato sottolineato come il “principio di rotazione comporta, di norma, il divieto di invito … nei confronti del contraente uscente e dell'operatore economico invitato e non affidatario nel precedente affidamento”.
Viene altresì rilevato che “non è casuale la scelta del legislatore di imporre il rispetto del principio della rotazione già nella fase dell'invito degli operatori alla procedura di gara; lo scopo, infatti, è quello di evitare che il gestore uscente, forte della conoscenza della strutturazione del servizio da espletare acquisita nella precedente gestione, possa agevolmente prevalere sugli altri operatori economici pur se anch'essi chiamati dalla stazione appaltante a presentare offerta e, così, posti in competizione tra loro”.
A questo principio generale è possibile derogare solo qualora la stazione appaltante dimostri che non vi siano alternative praticabili all’affidamento alla precedente impresa.
In merito all’inversione procedimentale, ossia alla possibilità di valutare le offerte rinviando la verifica della documentazione e dei requisiti solo nei confronti dell'aggiudicatario, l’Anac (Delibera n.588/2022) ha precisato che tale misura, finalizzata a velocizzare le procedure di gara, riguarda i requisiti generali e speciali, ma non si estende “alle verifiche che hanno ad oggetto informazioni e documenti diversi da quelli presentati a comprova dei requisiti di partecipazione”.
Restano quindi oggetto di verifica preliminare per tutti i concorrenti e possibili motivi di esclusione altri aspetti, quali, ad esempi, la corretta composizione dei concorrenti, la presenza della garanzia provvisoria, il pagamento del contributo Anac.
L’Autorità, infine, ha confermato che una società di natura privatistica non può svolgere il ruolo di centrale di committenza: il caso specifico ha riguardato Asmel consortile che, non disponendo di alcun legittimo modello organizzativo di aggregazione di enti locali per l’aggiudicazione degli appalti o per l'utilizzo dei fondi PNRR, non può essere qualificata quale centrale di committenza.
Asmel – ha concluso l’Anac - non risponde né al modello di centrale di committenza né a quello di società in house previsti dal Codice Appalti.
SUPERBONUS: I DATI ENEA E L’APPROVAZIONE DEL DL AIUTI QUATER
FISCO
L’Enea ha pubblicato il proprio report sull’utilizzo del superbonus aggiornato a dicembre 2022.
Gli investimenti per i lavori di efficientamento energetico agevolati dal superbonus hanno generato investimenti asseverati pari a 62,5 miliardi e detrazioni a carico dello Stato per 68,7 miliardi di euro, 28,7 dei quali hanno riguardato i condomini (investimento medio 600.000 euro).
In termini percentuali di incidenza, gli interventi sui condomìni hanno rappresentato il 46,1%, quelli sulle abitazioni unifamiliari il 38% e quelli sugli edifici con un massimo di quattro unità indipendenti il 15,9 per cento.
La prima regione resta la Lombardia con 10,8 miliardi di investimenti asseverati, seguita da Veneto con 6,1 miliardi e dal Lazio con 5,7 miliardi.
Cambia definitivamente la disciplina del superbonus con la definitiva approvazione della legge di conversione del decreto Aiuti quater (Dl 176/2022) da parte della Camera: per i condomini si passa al 90% per tutto il 2023, per poi scendere al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Resta il 110% fino al 31 marzo per le unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori al 30 settembre scorso e per i condomìni che abbiano approvato una delibera sui lavori entro il 18 novembre 2022, presentando la Cilas entro fine 2022, e per i condomìni che abbiano approvato la delibera tra il 19 e il 24 novembre 2022, presentando la Cilas entro il 25 novembre.
Sul fronte cessione dei crediti viene previsto che i crediti di imposta comunicati entro il 31 ottobre 2022 possono essere recuperati in dieci anni; sono altresì aumentate a 5 le cessioni possibili e Sace potrà concedere garanzie a favore delle banche e dei soggetti abilitati al credito per finanziamenti a favore delle imprese che realizzano interventi rientranti nel superbonus.
LE INDICAZIONI DELL’INPS SULLA CERTIFICAZIONE DELLA PARITA’ DI GENERE
LAVORO
Dopo le indicazioni dell’Anac (riportate nel precedente numero di Aniem Lazio News), anche una circolare dell’Inps (n.137 del 27 dicembre 2022) è intervenuta per fornire indicazioni alle aziende che abbiano conseguito la certificazione della parità di genere entro il 31 dicembre 2022 e che potranno richiedere accedere all’esonero contributivo fino al 15 febbraio p.v.
Come noto, infatti, la legge n. 162/2021 (art. 5), ha introdotto, per l’anno 2022, un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, in favore delle aziende del settore privato che conseguano la predetta certificazione della parità di genere; l’esonero è determinato in misura non superiore all'1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui.
L’esonero dovrà essere richiesto utilizzando l’apposito modulo disponibile sul sito dell’Inps (sezione “portale delle agevolazioni”).
In caso di revoca della certificazione, il datore di lavoro dovrà provvedere, sotto la propria responsabilità, a darne tempestiva comunicazione all’istituto e sospendere la fruizione dell’esonero.
L’Inps ricorda che le aziende con oltre 50 dipendenti sono tenute ogni due anni a redigere un rapporto sulla composizione del personale maschile e femminile; la corretta presentazione di tale rapporto biennale è condizione per accedere ai benefici e dovrà rispettare le modalità indicate nel decreto ministeriale del 29 marzo 2022. Il rapporto deve essere compilato tramite apposito modulo online e trasmesso alle RSA; le realtà più piccole potranno redigere il rapporto su base volontaria.
Oltre all’esonero contributivo, alle aziende in possesso della certificazione è riconosciuto un punteggio premiale ai fini della partecipazione ai progetti europei nazionali e regionali per la concessione di aiuti di Stato.
MODIFICHE CONTRATTUALI POST AGGIUDICAZIONE: LE INDICAZIONI DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA
GIURISPRUDENZA
La corte di Giustizia dell’Unione Europea (sentenza C-546/2014) si è pronunciata sulla modifica dei contratti di appalto dopo l’aggiudicazione della gara, affermando che, dopo l’aggiudicazione di un appalto pubblico non può essere apportata alcuna modifica sostanziale senza l’avvio di una nuova procedura di aggiudicazione. Ciò, anche nel caso in cui tale modifica costituisca una modalità di composizione transattiva comportante rinunce reciproche per entrambe le parti, allo scopo di porre fine ad una controversia sorta a causa delle difficoltà incontrate nell’esecuzione di tale appalto.
Tale vincolo verrebbe meno solo nel caso in cui i documenti relativi all’appalto prevedano la facoltà di adeguare talune sue condizioni, anche rilevanti, dopo la sua aggiudicazione e fissino le modalità di applicazione di tale facoltà.
Solo in questo modo verrebbe rispettato il principio di parità di trattamento e l’obbligo di trasparenza. Prevedendo esplicitamente tale facoltà e fissandone le modalità di applicazione in detti documenti, l’amministrazione aggiudicatrice garantisce che tutti gli operatori economici interessati a partecipare a tale appalto ne siano a conoscenza fin dall’inizio, e si trovino dunque in condizione di parità nel momento della formulazione dell’offerta.
Viceversa, in mancanza di tali previsioni, la necessità di applicare le stesse condizioni a tutti gli operatori economici richiede di avviare una nuova procedura di aggiudicazione in caso di modifica sostanziale dell’appalto pubblico.
CONSIGLIO DI STATO: DELIBERE ANAC POSSONO ESSERE IMPUGNATE
GIURISPRUDENZA
Il Consiglio di Stato (Sentenza n. 11200/2022), modificando quanto deciso dal Tar, ha dichiarato l’impugnabilità delle delibere Anac qualora risultino lesive, andando ad incidere sulla sfera giuridica dei destinatari e arrecando quindi un vulnus diretto ed immediato.
Nel caso preso in esame dai Giudici, l’Autorità aveva ritenuto che fossero sussistenti ‘gravi disfunzioni e irregolarità’ nell’esecuzione di un appalto, invitando la stazione appaltante e l’operatore a comunicare ‘le misure che intendono adottare alla luce dei rilievi dinanzi evidenziati’, e disponendo, altresì, la trasmissione dell’atto alla Procura regionale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica.
Mentre il Tar aveva ritenuto che l’intervento dell’Anac rientrasse nelle sue funzioni di vigilanza, il Consiglio di Stato ha affermato che le deliberazioni dell’ANAC contenenti vincoli conformativi puntuali e definitivi rappresentano provvedimenti lesivi nei confronti dei quali va garantita la tutela del diritto di difesa del destinatario (art. 24 Cost.).
Nel caso specifico, il provvedimento dell’Autorità avrebbe superato il limite dell’attività di vigilanza, estendendo la propria valutazione a molti aspetti che nulla hanno a che vedere con le varianti, ossia progettazione, contabilizzazione, esecuzione dei lavori in variante, individuazione del soggetto aggiudicatario, sostituzione di un componente de consorzio, ipotesi di accordo transattivo e provvedimento di risoluzione contrattuale; il provvedimento, contrariamente a quanto ritenuto dal Tar, non sarebbe pertanto riconducibile a “funzioni di vigilanza, accertamento, nonché consultive e propositive”, ma sarebbe, invece, un giudizio di merito che non potrebbe lasciare i soggetti coinvolti senza tutela, profilandosi altrimenti una questione di incompatibilità costituzionale con l’art. 24 Cost., di conseguenza, la delibera è certamente suscettibile di ricorso.
ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO
CONVENZIONI
Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.
Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.
Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.
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