Appalti pubblici: tagliato fuori il 95% delle imprese
A due anni dalla riforma del Codice degli appalti, la priorità è aprire il mercato alle piccole imprese, perché le gare e i lotti sono fuori dalla loro portata.
L’aumento della taglia dei bandi e l’innalzamento dell’importo dei lotti, rappresentano una selezione a monte esclusivamente dimensionale. Una selezione non tollerabile, che richiede un intervento più stringente sull’obbligo, per le stazioni appaltanti, di suddividere gli appalti in lotti a dimensione della piccola impresa.
Inoltre, specie per alcune tipologie di appalto, la centralizzazione degli acquisti rischia di penalizzare le economie locali, specie in ambiti in cui è evidente la necessità di una prossimità territoriale e di conseguenza un maggiore coinvolgimento delle piccole imprese locali.