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PERIODICO INFORMATIVO - 26 GIUGNO 2020

News

 

LAVORI PUBBLICI

D.L. SEMPLIFICAZIONI: ANCORA SENZA ACCORDO LE NORME SUGLI APPALTI

LA REAZIONE DI CONFAPI/ANIEM LAZIO

Slitta ancora l’approvazione del decreto semplificazioni che dovrebbe prevedere misure di impatto sugli appalti relativi alle opere pubbliche, oltre a norme sulla sburocratizzazione della Pubblica amministrazione e sullo sblocco degli investimenti. Proprio sulle misure relative agli appalti, non si è ancora raggiunta l’intesa all’interno della maggioranza, divisa tra coloro che sostengono la necessità di una sospensione generalizzata del Codice Appalti per almeno 3 anni e coloro che non intendono smantellare l’attuale assetto normativo, ritenendo sufficienti investimenti e nomina di pochi commissari per sbloccare specifiche opere già individuate (si ipotizzano 12 Commissari per 25 opere).

Ma a preoccupare sono soprattutto alcune ipotesi che stravolgerebbero il sistema di affidamento degli appalti sotto la soglia europea. Da alcune anticipazioni sulla bozza del provvedimento emergerebbe, infatti, la volontà di affidare con procedure ad inviti (senza pubblicazione di bando) gli appalti per importi inferiori alla soglia europea. Confapi Lazio e Aniem Lazio, dopo la lettera al Ministro De Micheli della settimana scorsa, sono nuovamente intervenute nei giorni scorso con un comunicato stampa nel quale hanno espresso sconcerto per tali misure, in particolare sugli effetti devastanti sulla concorrenza e sulle micro e piccole imprese del Lazio, evidenziando come “eliminare le gare significhi eliminare la meritocrazia, la sana competitività, l’ambizione ad investire ed a crescere, oltre ad aprire spazi inquietanti per la criminalità organizzata nell’ambito business degli appalti”.

Uno scenario che avrebbe effetti devastanti, soprattutto, nel Lazio, tenuto conto della già crescente tendenza a limitare le procedure ordinarie ed a privilegiare le procedure negoziate.

Le Associazioni hanno quindi sollecitato il Governo ad “un urgente ripensamento su una scelta che non potrebbe essere compresa e condivisa dal sistema delle Pmi”.

FONDO SALVA OPERE: EROGATI I PRIMI 45 MILIONI

E’ stato emanato dal Ministero delle Infrastrutture il Decreto direttoriale 19 giugno 2020, n.8447 recante gli "Importi ammessi al Fondo salva opere e primo piano di riparto - annualità 2019 e 2020”.

L’importo complessivo del Fondo Salva opere è di di circa 130 mln di euro (129.763.374,81 euro) per 522 beneficiari; il decreto emanato prevede l’erogazione di 45,5 mln.

L'importo complessivo ammesso al Fondo salva opere, è pari al 70% del credito certificato dai soggetti che hanno presentato domanda ed è finalizzato a soddisfare i crediti di subappaltatori, subaffidatari e subfornitori nei confronti dell'appaltatore assoggettato a procedura concorsuale, nei limiti della dotazione del Fondo. Ricordiamo che il Fondo tra origine dal comma 1-bis, dell’art. 47 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, secondo cui “Al fine di garantire il rapido completamento delle opere pubbliche e di tutelare i lavoratori, e' istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un fondo denominato "Fondo salva-opere".

Il Fondo é alimentato dal versamento di un contributo pari allo 0,5 per cento del valore del ribasso offerto dall'aggiudicatario delle gare di appalti pubblici di lavori, nel caso di importo a base d'appalto pari o superiore a euro 200.000, e di servizi e forniture, nel caso di importo a base d'appalto pari o superiore a euro 100.000.

MESSA IN SICUREZZA SISMICA: ACCORDO MIT-CASA ITALIA PER 19 INTERVENTI

Nei giorni scorsi è stato sottoscritto un accordo tra Ministero delle Infrastrutture e Casa Italia per la messa in sicurezza sismica di 19 edifici pubblici per un valore complessivo di 63 milioni.

Nel comunicato diffuso a commento dell’intesa si evidenzia che “le opere saranno realizzate in gran parte dai Provveditorati interregionali alle opere pubbliche del Ministero delle Infrastrutture. Alcuni edifici adibiti ad attività militare saranno invece realizzati dai Comandi generali come nel caso della Guardi di Finanza e del Comando generale delle Capitanerie di Porto”.

Nell’elenco sono ricompresi due interventi nella Regione Lazio: Villa Madama (importo 2.350.000,00 €) e il Commissariato di P.S. di SORA (346.450,00 €).

FISCO

REGIME SPLIT PAYMENT VERSO LA PROROGA

Il Consiglio Europeo dell’Unione europea, rispondendo ad un’istanza dell’Italia del dicembre 2019 e del 27 marzo scorso, starebbe formalizzando la proroga del regime Iva split payment fino al 30 giugno 2023. Si tratta, come noto, di un regime in deroga alle norme ordinarie dell’Unione Europea e che, pertanto, non può che essere temporaneo e sottoposto comunque all’autorizzazione degli organismi europei.

Entro il 30 Settembre 2021, l’Italia dovrà trasmettere alla Commissione europea una relazione sulla situazione generale dei rimborsi Iva ai soggetti passivi, con particolare riferimento ai tempi di durata delle procedure di rimborso. L’Italia, secondo gli ultimi dati della Commissione, è all’ultimo posto con una media di 63 settimane, ben maggiore della media europea di 16 settimane.

Sulla proroga, che evidentemente, crea ulteriori problemi di liquidità alle imprese in una fase già recessiva, è intervenuto nei giorni scorsi il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, secondo il quale il prolungamento dello split payment non è oggi più necessario, soprattutto dopo l’introduzione della fatturazione elettronica.

GIURISPRUDENZA

CORTE GIUSTIZIA UE: CENTRALI COMMITTENZA SOLO PUBBLICHE

La Corte di Giustizia europea, con sentenza del 4 giugno scorso (C-3/19), ha chiarito che le centrali di committenza non possono avere alcuna natura privatistica e, se istituite da Enti locali, possono operare soltanto localmente. La questione era stata rimessa ai Giudici europei dal Consiglio di Stato, a seguito del contenzioso originatosi da una delibera Anac del 2015  con la quale l’Autorità aveva inibito ad ASMEL (associazione di enti locali) lo svolgimento di attività di intermediazione negli acquisti pubblici ed aveva ritenuto prive del presupposto di legittimazione le gare già condotte da quest’ultima, per via dell’inosservanza dei modelli organizzativi per le centrali di committenza previsti dalla normativa nazionale.

I Giudici comunitari hanno affermato il diritto nazionale è autorizzato a limitare l’autonomia organizzativa degli enti locali: la sentenza dispone, infatti, che le disposizioni europee “non ostano a una disposizione di diritto nazionale che limita l’ambito di operatività delle centrali di committenza istituite da enti locali al territorio di tali enti locali”.

Gli Stati membri possono prescrivere modelli di organizzazione di centrali di committenza aventi natura esclusivamente pubblica, senza la partecipazione anche di privati. Le centrali di committenza, avendo natura esclusivamente pubblica, non possono agire come operatori economici, perseguendo interessi commerciali propri secondo criteri lucrativi.

Dopo questa sentenza, il Consiglio di Stato è chiamato a pronunciarsi nuovamente sulla questione, in relazione alla quale sarà tenuto ad applicare i principi di diritto espressi dalla Corte sovranazionale; sulla specifica questione ASMEL, sia il Tar Lombardia (sent.240/2020) che l’ANAC (delibera 26 febbraio 2020) sono espressi sostenendo che l’organismo degli enti locali è privo dei requisiti per potersi qualificare come organismo di diritto pubblico.

REGOLARITA’ CONTRIBUTIVA DEVE SUSSISTERE AL MOMENTO DELLA SCADENZA PER LA PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE

Con una sentenza del 25 giugno u.s., il Tar Calabria ha respinto l’impugnazione di un’aggiudicazione per mancanza del requisito di regolarità contributiva in capo all’aggiudicataria.

Secondo i Giudici, infatti, il momento rilevante per la sussistenza della regolarità contributiva non è, come sotto il vigore dell’art. 38 del dlgs n. 163/2006, il momento della presentazione dell’offerta del singolo partecipante, come affermato dal ricorrente, ma quello, stabilito dal bando, della scadenza del termine per la presentazione delle offerte secondo quanto previsto art. 80 dlgs. n. 50/2016. 

La Sentenza conferma quanto già stabilito in merito dal Consiglio di Stato secondo cui la corretta interpretazione dei commi 4 e 6 dell’art. 80 del Codice dei Contratti è nel senso che la regolarità contributiva deve sussistere al momento della scadenza del termine per la presentazione della domanda e deve permanere per tutta la durata della procedura selettiva.

 

SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO

ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON ARGENTA SOA

Come già anticipato in precedenti comunicazioni, Aniem Lazio ha attivato uno “sportello qualificazione” che consente di acquisire una valutazione gratuita del proprio livello di qualificazione, in considerazione anche della recente modifica legislativa che ha ampliato a 15 anni il periodo documentabile per la dimostrazione dei requisiti tecnico-economici. Il servizio, naturalmente, è rivolto anche alle aziende prive di attestazione SOA che potranno valutare il possesso dei requisiti ai fini di un’eventuale attestazione per operare nel settore dei lavori pubblici.

Al fine di potenziare e qualificare ulteriormente l’assistenza alle imprese, è stato altresì definito un accordo di collaborazione con ARGENTA SOA s.p.a., Organismo di attestazione che opera da circa 13 anni nel sistema di attestazione delle imprese, con sede operativa a Roma.

Le imprese interessate ad approfondire tale tematica potranno contattare i nostri uffici.

 

 

 

 

 

 

 

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Dal SOLE24

La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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