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DECRETO SEMPLIFICAZIONI

DECRETO SEMPLIFICAZIONI/BENE L’INTRODUZIONE DI VINCOLI A TUTELA DELLE IMPRESE NEI PAGAMENTI TRA PRIVATI

Terminato l’iter parlamentare, il testo è ora legge. La soddisfazione di Confapi per il recepimento della sua battaglia attraverso  l’introduzione di un comma a tutela delle imprese nei ritardi nei pagamenti tra privati.”

 Roma, 11 febbraio 2019 – “Confapi ha vinto una battaglia. Apprezziamo lo sforzo fatto dal Governo, e in particolare dal Mise e dal Ministro Di Maio, per aver recepito all’interno del Decreto Semplificazioni la nostra istanza per ridurre i tempi di pagamento nelle transazioni tra privati che, in barba alla direttiva europea sul tema, arrivano fino a 150-180 giorni, minando la competitività delle nostre Pmi”. È quanto dichiara Maurizio Casasco, presidente dell’associazione che rappresenta oltre 83 mila Pmi private italiane, in merito all’emendamento sul tema incluso nel decreto semplificazioni, appena diventato legge che contempla come gravemente iniqua per le Pmi la clausola che prevede tempi di pagamento superiori a 60 giorni.

 Le Pmi italiane subiscono un grave squilibrio finanziario poiché i tempi di medi di pagamento (sia tra privati sia verso lo Stato) arrivano a 180 giorni. La direttiva europea 2011/7/UE (Lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali) stabilisce i tempi (60 e 30 giorni) entro i quali le fatture devono essere regolate e prevede sanzioni pecuniarie nel caso non vengano rispettati. La realtà è che l’applicazione concreta di questa direttiva è del tutto disattesa e le Pmi, parte contrattuale debole verso la grande industria, subiscono costantemente termini contrattuali di pagamenti che le costringono a fungere “da banca” ai loro clienti.

Secondo un recente studio di Confapi, abbassando i tempi di riscossione del ciclo credito/debito a 60 giorni l'indebitamento finanziario netto diminuisce del 55,4%, col risultato di maggiore liquidità, più investimenti e maggiore competitività delle imprese.

 DECRETO SEMPLIFICAZIONI

 “4-bis. Nelle transazioni commerciali in cui il creditore sia una PMI, come definita ai sensi del decreto del Ministro delle attività produttive 18 aprile 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 238 del 12 ottobre 2005, si presume che sia gravemente iniqua la clausola che prevede termini di pagamento superiori a sessanta giorni. Il presente comma non si applica quando tutte le parti del contratto sono PMI”.

 

 

 

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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