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PERIODICO INFORMATIVO - 24 MARZO 2023

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Confapi, Confederazione italiana della piccola e media industria privata, compie 75 anni. Un traguardo che sarà festeggiato mercoledì 29 marzo 2023 all’Auditorium della Conciliazione di Roma nel convegno CONFAPI “75 anni di grandi imprese. Costruire insieme il futuro”, a cui parteciperanno, tra gli altri, anche i Ministri Tajani, Urso e Salvini.

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IN EVIDENZA

BLOCCO CESSIONE CREDITI: LETTERA CONGIUNTA DELLA FILIERA COSTRUZIONI DEL LAZIO AL SINDACO E ALLA PREFETTURA

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA

Nei giorni scorsi, l’intero sistema di rappresentanza del settore edile del Lazio ha inviato una lettera al Sindaco Roberto Gualtieri e alla Prefettura di Roma per sensibilizzare le istituzioni locali sulla gravissima situazione creatasi a seguito del blocco della cessione dei crediti. 

Analogamente ad interventi già attivati in campo nazionale, le associazioni territoriali hanno evidenziato gli effetti devastanti che determinano carenza di liquidità nelle imprese, con il rischio di fallimento delle aziende anche nei settori collegati, pesanti ricadute sul fronte occupazionale nonché diffusi contenziosi tra beneficiari degli interventi, soggetti realizzatori e Autorità preposte ai controlli.

Le Organizzazioni imprenditoriali ritengono che “per sbloccare i crediti pregressi, bisognerebbe almeno prevedere un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza anche coinvolgendo le grandi imprese partecipate, invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende ma soprattutto consentire immediatamente agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie”. Misure che attualmente risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo e che si chiede di introdurre in fase di conversione del decreto stesso.

Ma la filiera delle costruzioni chiede anche al Sindaco e alla Prefettura di attivare un confronto sul futuro della politica di riqualificazione degli edifici di “per definire gli strumenti fiscali e finanziari idonei a raggiungere gli obiettivi”.

Ciò anche in considerazione degli ambiziosi obiettivi internazionali ed europei sull’efficientamento energetico e sulla sostenibilità ambientale che “impongono stabili strumenti di sostegno pubblico di medio e lungo termine per intervenire sul nostro patrimonio edilizio, tra i più vetusti ed energivori del continente, esposto ad elevatissimi rischi sismici ed idrogeologici; e che per gli immobili energivori di famiglie a basso reddito risulteranno indispensabili strumenti quali la cessione del credito e lo sconto in fattura”. 

Le Associazioni hanno quindi richiesto un incontro urgente al fine di valutare gli effetti che il recente Decreto Legge 11/2023 potrebbe avere sul territorio e le necessarie misure di sblocco dei crediti e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare. 

AL VOTO PARLAMENTARE GLI EMENDAMENTI AL DECRETO CESSIONI

FISCO

Sono in corso di votazione alla Commissione Finanze della Camera gli emendamenti al c.d. decreto cessioni crediti (D.L. n.11/2023) che dovrebbe passare all’esame dell’Aula nella metà della prossima settimana.

Sembra ormai decisa la proroga del Superbonus 110% per gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti che abbiano effettuato almeno il 30% dei lavori al 30 settembre del 2022: sul termine della proroga sono state presentate diverse proposte (la più probabile sembra quella del 30 settembre 2023) ed occorrerà attendere la votazione finale.

È stato approvato dalla commissione parlamentare l'emendamento che consente di optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito nell’ambito degli interventi di edilizia libera per i quali al 16 febbraio 2023 sono stati effettuati pagamenti o stipulati accordi vincolanti tra le parti per la fornitura di beni da installare (il decreto prevedeva che alla data del 16 febbraio fossero iniziati i lavori). Se non sono stati effettuati pagamenti o non sono stati stipulati ancora accordi vincolanti, la data può essere attestata dalle autocertificazioni del venditore e dell’acquirente. L'emendamento salva una serie di interventi, come l'installazione di infissi, caldaie e altri lavori che non richiedono titoli abilitativi.

Via libera anche all'emendamento in base al quale, se dopo il 16 febbraio 2023 è stato presentato un progetto in variante rispetto alla Cilas o al titolo abilitativo richiesto, si potrà comunque continuare ad optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito.

La Commissione ha altresì approvato l'emendamento che permette di usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito per le spese relative agli interventi di rimozione delle barriere architettoniche incentivati con il Superbonus o con il bonus 75%; ulteriori approfondimenti sono stati richiesti invece sull’emendamento per la demolizione e ricostruzione degli edifici con criteri antisismici  che consentirebbe le opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito a condizione che entro il 16 febbraio 2023 sia stato richiesto il titolo abilitativo.

Sull'obbligo di attestazione Soa per i lavori che accedono ai bonus di importo superiore a 516.000 euro, viene chiarito che per i contratti stipulati nel 2022, e in corso nel 2023, il requisito dovrà essere provato solo a partire dal 2023. Inoltre, la soglia dei 516.000 euro andrà calcolata “facendo riferimento a ciascun singolo contratto di appalto e a ciascun singolo contratto di subappalto”.

Saranno esaminati e votati l’inizio della prossima settimana gli emendamenti sullo sblocco dei crediti, fra i quali si segnalano la possibilità di cedere i crediti senza un contratto con la banca fino al 30 novembre 2023, dietro pagamento di una sanzione di 250 euro, l'utilizzo del Superbonus in 10 anni nella dichiarazione dei redditi e la possibilità di continuare a optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito per gli interventi di edilizia libera, il sisma bonus acquisto e i lavori di rimozione delle barriere architettoniche.

Per quanto riguarda il ruolo degli istituti di credito, ad oggi sembra emergere solo una disponibilità delle banche a una parziale ripresa degli acquisti entro la capienza fiscale ancora disponibile (circa sei miliardi). 

BONUS EDILIZI E ATTESTAZIONE SOA: I CHIARIMENTI DEL CONSIGLIO SUPERIORE LAVORI PUBBLICI

EDILIZIA PRIVATA

La Commissione consultiva per il monitoraggio dell'applicazione del Sisma bonus istituita presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha fornito alcuni chiarimenti sull’applicazione della qualificazione Soa delle imprese coinvolte nei lavori rientranti nei bonus edilizi, introdotta con la legge 20 maggio 2022, n. 51 (conversione in legge del D.L. n.21/2022).

Nella nota di risposta del 20 marzo u.s., viene anzitutto precisato che il riferimento della legge all’art. 84 del D.Lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) è solo un rinvio formale ad una disposizione dell’ordinamento che individua il funzionamento degli organismi di attestazione.

Secondo la Commissione, lo scopo sostanziale della norma non sarebbe quello di replicare, anche nei lavori privati che usufruiscono dei bonus edilizi, tutto il complesso meccanismo pensato per i lavori pubblici, bensì quello di garantire la moralità, la professionalità e la presenza reale sul mercato dell’impresa.

Tali requisiti si intenderanno verificati con la dimostrazione da parte dell’impresa esecutrice (obbligatoria solo per contratti di appalto/subappalto con importo superiore a 516.000,00 euro) della certificazione Soa a prescindere dal riferimento alla categoria e classifica corrispondenti alla natura e all’importo dei lavori da eseguire. Il committente, pertanto, non sarà tenuto a procedere allo scorporo delle lavorazioni previste dal contratto o all’identificazione della categoria delle lavorazioni al fine di individuare la tipologia di attestazione di cui l’impresa deve dimostrare il possesso.

Non viene ritenuta necessaria un’esatta corrispondenza tra categorie Soa e lavori da eseguire, ma è sufficiente accertare l’effettivo possesso, da parte dell’impresa, di una professionalità qualificata, intesa come coerenza tecnica fra la natura dei lavori trainanti o prevalenti da eseguire e quelli dimostrati per l’ottenimento dell’attestato di qualificazione. Da tale linea interpretativa discende che possono essere considerate idonee e coerenti con i lavori oggetto dei bonus edilizi, nel senso richiesto dalla norma, le seguenti categorie:

  • OG1 (Edifici civili e industriali)
  • OG2 (Restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela)
  • OG11 (impianti tecnologici)
  • OS6 (Finiture di opere generali in materiali lignei, plastici, metallici e vetrosi)
  • OS21 (Opere strutturali speciali)
  • OS28 (impianti termici e di condizionamento)

Anche per quanto riguarda la classifica di importo, non sarà necessario l’esatto possesso di un attestato nella classifica che sarebbe stata richiesta in un appalto pubblico, ma può essere ritenuto sufficiente il possesso della prima classifica.

Viene infine chiarito che l'obbligo di attestazione SOA non si applica nei seguenti casi:

  • contratti di appalto relativi ad interventi già avviati e in corso di esecuzione alla data del 21 maggio 2022.
  • contratti di appalto i cui lavori non siano ancora stati avviati al momento dell’entrata in vigore della norma, ma la cui sottoscrizione risulti essere stata effettuata, comunque, in data anteriore al 21 maggio 2022. Per dimostrare la data certa della sottoscrizione è possibile fare riferimento allo scambio dei documenti contrattuali, tramite mail o PEC, al verbale di assemblea di condomino o, più in generale, ad altre modalità similari che risultino tracciabili. 

GIUBILEO: AL VIA LE GARE PER IL RESTAURO DEI BENI CULTURALI

BENI CULTURALI

Invitalia, in qualità di Centrale di Committenza, ha pubblicato due procedure di gara per Accordi Quadro, del valore di oltre 359 milioni, per progettazione e lavori finalizzati alla riqualificazione, al restauro e al miglioramento della fruibilità, di 193 siti ed edifici del patrimonio culturale di Roma e del Lazio.

Gli interventi, finanziati con le risorse Pnrr, saranno affidati attraverso le seguenti procedure di gara:

- la procedura AQ 1, “Riqualificazione e restauro del patrimonio culturale della città di Roma e delle province del Lazio”, per le categorie di opere OG2, è stata suddivisa in 5 lotti e vale oltre 221,3 milioni di euro;

- la procedura AQ 2 “Riqualificazione e restauro del patrimonio culturale della città di Roma e Frosinone”, per le categorie di opere (OG2 - OS2A) vale quasi 137,8 milioni di euro ed è suddivisa in 4 lotti.

I lotti sono stati suddivisi in 4 sub-lotti prestazionali relativi alle diverse prestazioni di progettazione e lavori, necessarie alla realizzazione delle opere (servizi tecnici, servizi di verifica della progettazione, lavori e servizi di collaudo); le offerte dovranno essere presentate entro il prossimo 19 aprile. 

REVISIONE PREZZI PER EVENTI ECCEZIONALI ANCHE PRIMA DELLA STIPULA DEL CONTRATTO

GIURISPRUDENZA

Il Tar Piemonte (Sentenza n.180/2023) ha stabilito che, in caso di eventi eccezionali sopravvenuti dopo la presentazione dell’offerta, è possibile procedere alla rinegoziazione dell’offerta e alla revisione prezzi prima della stipula del contratto.

Nel caso specifico esaminato dal Tar, l’impresa aggiudicataria, a fronte dell'eccezionale aumento dei costi delle materie prime, aveva richiesto di rinegoziare quanto previsto nell’offerta, ma l’ente appaltante aveva respinto la richiesta, dichiarando la decadenza dell'aggiudicazione per mancata costituzione della garanzia definitiva nel termine prescritto.

Nel ricorso avanzato dall’impresa si contestava il comportamento dell’ente appaltante che avrebbe dovuto aprire un’istruttoria per verificare la possibilità di riequilibrare le condizioni contrattuali.

Il Tar ha accolto il ricorso precisando anzitutto che la valutazione sulla sostenibilità dell'offerta operata dall'ente appaltante in sede di congruità è stata effettuata sulla base di un prezziario utilizzato in sede di gara, non più attuale; viceversa, l'ente appaltante avrebbe dovuto istruire la richiesta di rinegoziazione, richiedere la necessaria documentazione a supporto e sospendere gli adempimenti propedeutici alla sottoscrizione del contratto.

In sostanza, i Giudici hanno ritenuto che l'immodificabilità del contratto - o meglio dell'offerta, anche prima della stipula del contratto – non costituisce un principio assoluto: sussiste, infatti, un legittimo margine di valutazione in capo all'ente appaltante tra la scelta di rifiutare la rinegoziazione, annullare l'aggiudicazione e svolgere una nuova gara e quella di tentare di ricondurre il contratto a utilità, "salvando" la procedura già svolta, secondo criteri di prudenza, economicità ed efficienza.

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO 

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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Dal SOLE24

La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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