PERIODICO INFORMATIVO - 11 NOVEMBRE 2022
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APPROVATO IL NUOVO “DECRETO AIUTI-QUATER”: SUPERBONUS AL 90% E PROROGA SOSTEGNI CONTRO CARO ENERGIA
ECONOMIA
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi nella serata di ieri, 10 novembre, ha approvato il c.d. decreto aiuti-quater.
Tra le misure contenute nel provvedimento, che prevede l’impiego di risorse complessive per 9,1 miliardi, rientra anche la modifica alla disciplina del superbonus che il Governo ha pertanto deciso di anticipare rispetto alla legge di bilancio 2023. Nei giorni scorsi il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo in audizione parlamentare, aveva preannunciato l’intenzione di intervenire drasticamente su una misura che risulta aver già sforato di 37,8 miliardi lo stanziamento messo a bilancio per il 2023-2026.
In attesa di verificare esattamente il contenuto ufficiale che sarà pubblicato in Gazzetta, nella bozza attualmente disponibile si prevede la riduzione al 90% per le spese sostenute nel 2023; sono fatti salvi i lavori in corso, quelli per i quali si è in possesso della Cila, gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici per i quali risultino avviati gli adempimenti formali per l'acquisizione del titolo abilitativo e le abitazioni colpite dal sisma. Resta confermato il decremento graduale al 70% fino al 31 dicembre 2024 e al 65% fino 31 dicembre 2025. Permane il 110% fino al 2025 per gli interventi realizzati dalle Onlus su strutture sociosanitarie.
Per le abitazioni unifamiliari il testo prevede che “per gli interventi avviati a partire dal primo gennaio 2023 su unità immobiliari dalle persone fisiche la detrazione spetta nella misura del 90% anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, a condizione che l’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro” determinato sulla base di un calcolo sul quoziente familiare: andranno sommati i redditi della famiglia e poi divisi per un coefficiente determinato sul numero dei membri della famiglia stessa. Resta il 110% fino a marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato almeno il 30% dei lavori nell’anno precedente.
Tra le ulteriori misure per fronteggiare la crisi energetica figurano le proroghe, fino alla fine dell'anno, dei crediti di imposta per le imprese energivore, la riduzione delle accise della benzina fino al 31 dicembre p.v., la possibilità per le imprese di rateizzare il pagamento delle bollette per le somme eccedenti l’importo medio contabilizzato nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 (fatturato entro il 31 dicembre 2023). La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive.
In merito ai crediti di imposta, sono state confermate le aliquote agevolative già in vigore con il decreto Aiuti ter (d.l. 144/2022): per le imprese c.d. energivore (sempre con riferimento ai costi sostenuti nel medesimo periodo del 2019) opera pertanto il credito d'imposta del 40%. Alle imprese a forte consumo di gas naturale è riconosciuto, un credito di imposta, pari al 40% della spesa sostenuta prendendo a riferimento i prezzi del Mercato Infragiornaliero (Mi-gas). Anche per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale il credito di imposta riconosciuto è del 40%, mentre l'aliquota del 30% potrà essere applicata dalle imprese (diverse dalle energivore) dotate di contatori di energia elettrica di potenza pari o superiore a 16,5 kW.
Il decreto prevede inoltre l’innalzamento da 600 a 3.000 euro della soglia di premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come 'fringe benefit' per pagare le bollette.
Ricordiamo, infine, che nei giorni scorsi il Governo ha approvato la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef), adeguando le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica dello scorso settembre ed elaborando lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025.
Nel documento il deficit programmatico per quest’anno è fissato al 5,6% del Pil, a fronte di una stima tendenziale al 5,1%. Per il prossimo anno il deficit programmatico scende al 4,5%, per poi attestarsi al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025.
La previsione di crescita del PIL nello scenario tendenziale a legislazione vigente è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3% a 3,7 %, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 % allo 0,3 %. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate, all’1,8 % e all’1,5 %.
SUPERBONUS: I DATI AGGIORNATI A LIVELLO NAZIONALE E NEL LAZIO
FISCO
Enea ha pubblicato il proprio report periodico sull’andamento del Superbonus dai quali emerge, nel mese di ottobre, un incremento rispetto al mese precedente di oltre 3 miliardi di investimenti e di quasi 4 miliardi di detrazioni.
Nel dettaglio, a ottobre si sono registrate:
- 326.819 asseverazioni (+19.628 rispetto a settembre 2022);
- 55.025.068.368,87 euro di investimenti ammessi a detrazione (+3.812.260.258,03 rispetto a settembre 2022);
- 38.361.618.456,38 euro di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione (+3.054.797.591,70 rispetto a settembre 2022).
In totale il valore degli investimenti medi registrati per tipologia di intervento è così suddiviso:
- Condomini 594.415 Euro
- Edifici Unifamiliari 113.467 Euro
- Unità indipendenti 97.067 Euro
Complessivamente lo Stato ha già impegnato oltre 60 miliardi di euro per finanziare questa misura fiscale.
Nel Lazio si sono registrati i seguenti dati:
- Asseverazioni: 28.230
- Totale investimenti ammessi a detrazione: 5.079.712.105,92 euro
- Totale investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione: 3.236.583.895,0 euro
Il valore degli investimenti medi registrati per tipologia di intervento è così suddiviso:
- Condomini 752.756 Euro
- Edifici Unifamiliari 115.235 Euro
- Unità indipendenti 98.462 Euro
CONFAPI: CRISTIAN CAMISA ELETTO NUOVO PRESIDENTE
ATTIVITA’ ASSOCIATIVA
Lo scorso 8 Novembre, Cristian Camisa è stato eletto all’unanimità nuovo Presidente di Confapi dall’Assemblea Generale svoltasi a Roma.
Camisa, piacentino e imprenditore nel settore meccanico, già Presidente di Confapi Industria Piacenza e vicepresidente di Confapi nazionale, succede a Maurizio Casasco che ha guidato la Confederazione per dieci anni e che si è dimesso dopo essere stato eletto alla Camera dei Deputati. Casasco è stato eletto presidente emerito dalla stessa Assemblea confederale.
“Sono onorato e felice – le prime parole del neopresidente Camisa –. Farò tesoro della preziosa eredità di credibilità, efficienza e tenacia che il Presidente Casasco ci lascia. Sento, allo stesso tempo, una grande responsabilità nel rappresentare in un momento storico così difficile una parte così importante del nostro sistema produttivo, con più di 116.000 aziende e un milione di lavoratori. Porteremo avanti con grande forza le istanze delle nostre imprenditrici e dei nostri imprenditori, staremo loro vicini, saremo il megafono delle loro necessità”.
“Anche a fronte delle criticità passate e attuali – ha aggiunto Camisa - la Piccola e Media Industria Privata Italiana ha dimostrato ancora una volta flessibilità e resilienza e continua a lavorare con coraggio per la crescita del Paese. La priorità in questo momento è il caro energia perché ne va della sopravvivenza stessa delle aziende. Occorre immediatamente arrivare ai crediti di imposta per le industrie, fissando come parametro non il valore assoluto di spesa, ma quanto incide percentualmente sul fatturato dell’azienda, con premialità aggiuntive per chi non ricorrerà ad ammortizzatori sociali in modo da aiutare concretamente il maggior numero possibile di Pmi. Occorrerà poi rivedere il sistema dell’energy release sia in termini di tempistiche di adesione sia a livello di prezzo. Devono essere messi in atto anche gli interventi per arrivare a medio termine all'autosufficienza energetica”.
SALVINI: IL NUOVO TESTO DEL CODICE APPALTI VA DIMEZZATO
CONTRATTI PUBBLICI
Il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini (il Ministero, nel frattempo, è tornato alla vecchia denominazione di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha nominato una commissione composta da sette esperti, presieduta dal Capo ufficio Legislativo del Ministero, per rivedere la bozza del Codice Appalti licenziata nelle settimane scorse dal Consiglio di Stato e composta da 230 articoli e circa 40 allegati.
“Come missione iniziale ho chiesto agli uffici del Ministero di tagliare la metà del testo - ha dichiarato Ministro -. Bisogna ridurre alla metà il corpo semantico, dando alcune indicazioni: sburocratizzare, velocizzare gli appalti sotto soglia”.
Il gruppo di lavoro, composto da magistrati, avvocati e tecnici del settore, avrà il compito di fornire “supporto giuridico, amministrativo e tecnico” finalizzati alla drastica semplificazione del testo normativo.
I tempi saranno ridottissimi: l’obiettivo è di sottoporre la bozza alla prima approvazione del Consiglio dei Ministri ai primi di dicembre.
AUMENTA IL TASSO DI MORA PER I MANCATI VERSAMENTI A INPS E CASSE EDILI
PREVIDENZIALE
In seguito all’aumento dei tassi stabilito dalla Banca Centrale Europea nelle scorse settimane, sale al 3,75% il tasso di mora per i mancati versamenti a Inps e casse edili.
La Bce ha innalzato di 75 punti base il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema che, a decorrere dal 2 novembre 2022, è pari al 2,00%. L’Inps ricorda come “tale variazione incide sulla determinazione del tasso di dilazione e di differimento da applicare agli importi dovuti a titolo di contribuzione agli Enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie”. Lo stesso Istituto evidenzia come il mancato o ritardato pagamento di contributi o premi fa scattare una “sanzione civile pari al 7,50% in ragione d'anno”, considerando il nuovo aumento del tasso base al 2%, deciso dalla Bce, oltre la maggiorazione di mora di 5,5 punti.
Anche nei casi di ritardato versamento alla Cassa Edile il tasso di mora è stato fissato al 3,75% a far data dal 2 novembre u.s.
AFFIDAMENTO IN HOUSE: DEVE ESSERE MOTIVATA LA PREFERENZA RISPETTO ALL’APPALTO ESTERNO
GIURISPRUDENZA
Il Tar Lombardia (Sentenza n.2437del 3 novembre u.s.) ha affermato che per procedere all’appalto in house l’ente appaltante, oltre che della sussistenza dei presupposti normativi, deve evidenziare le ragioni che lo hanno indotto a preferire l’appalto internalizzato rispetto al ricorso al mercato.
I Giudici hanno ricordato come nella Direttiva europea n.2014/24 la scelta dell’affidamento in house non è considerata un’opzione eccezionale, ma costituisce un modus operandi ordinario che rientra pienamente nella libertà di scelta dell’Amministrazione. Nell’ordinamento italiano, tuttavia, il suddetto principio è temperato dall’introduzione di un onere motivazionale aggravato, col quale si impone all’Amministrazione di evidenziare le ragioni che hanno reso impossibile il ricorso al mercato e i benefici per la collettività derivanti dalla determinazione della Pubblica Amministrazione.
La Corte di Giustizia Europea, peraltro, ha ritenuto legittimo e compatibile con l’ordinamento europeo l’ulteriore onere imposto dalla normativa italiana: in particolare, l’art. 192 comma 2, del Codice Appalti dispone che “ai fini dell’affidamento in house di un contratto avente ad oggetto servizi disponibili sul mercato in regime di concorrenza, le stazioni appaltanti effettuano preventivamente la valutazione sulla congruità economica dell’offerta dei soggetti in house, avuto riguardo all’oggetto e al valore della prestazione, dando conto nella motivazione del provvedimento di affidamento delle ragioni del mancato ricorso al mercato, nonché dei benefici per la collettività della forma di gestione prescelta, anche con riferimento agli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio, nonché di ottimale impiego delle risorse pubbliche”.
La giurisprudenza ha precisato che l’onere motivazionale imposto all’ente pubblico non deve essere inteso quale necessità di dare conto separatamente di ciascuna delle voci menzionate dal legislatore, essendo sufficiente una valutazione che ben può articolarsi in termini unitari e complessivi.
ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO
CONVENZIONI
Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.
Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.
Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 3349767911.
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