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PERIODICO INFORMATIVO - 02 SETTEMBRE 2022

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IN EVIDENZA

PNRR: OLTRE 600 MILIONI PER INTERVENTI SULLA RETE IDRICA. I LAVORI AMMESSI NEL LAZIO

         CONTRATTI PUBBLICI

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) ha assegnato, 607 milioni di euro a 21 progetti finalizzati a ridurre le perdite di acqua potabile nella rete degli acquedotti.

Con decreto direttoriale n. 594 del 24 agosto 2022 il MIMS - Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche - ha approvato la graduatoria definitiva delle proposte di finanziamento relative alla prima finestra temporale prevista dall'Avviso.

I progetti finanziati consentiranno di attrezzare entro il 31 dicembre 2024 circa 27.500 chilometri di condotte ad uso potabile con strumentazioni e sistemi di controllo innovativi per la localizzazione e la riduzione delle perdite. Entro il 31 marzo 2026 si prevede di estendere tali interventi ad ulteriori 41.700 chilometri di condotte.

Undici interventi ammessi al finanziamento interessano le regioni del Nord e Centro (per complessivi 342 milioni di euro) e dieci quelle del Sud (per 265 milioni), nel rispetto della disposizione di legge che riserva almeno il 40% degli investimenti al Mezzogiorno.

Di seguito si evidenziano l’elenco degli interventi ammessi nel Lazio:

EGATO 2 Lazio centrale Roma: asset management ed azioni di efficientamento nelle reti di distribuzione di alcune zone del sistema metropolitano di Roma e di alcuni comuni dei castelli romani - € 99.940.665,00 (dei quali € 50.000.000,00 ammessi a finanziamento);

Ente d'Ambito ATO 4 Lazio Meridionale Latina: Global Water Evolution: l’ottimizzazione del S.I.I. dell’ATO 4 -Lazio meridionale - € 54.109.360,90 (dei quali € 40.274.800,90 ammessi a finanziamento);

EGATO 3 Lazio centrale RIETI: Efficientamento e digitalizzazione delle reti di distribuzione idrica gestite da Acqua Pubblica Sabina S.p.A. finalizzato alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione di 40 Comuni - € 40.912.569,0 (dei quali € 21.819.731,78 ammessi a finanziamento);

EGATO 1 Lazio Nord Viterbo: Interventi volti alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, installazione dei contatori smart e manutenzione straordinaria - € 18.707.018,94 (importo totale ammesso a finanziamento).

 

APPROVATA LA LEGGE DI CONVERSIONE DEL DECRETO INFRASTRUTTURE: AL VIA LE NORME PER IL GIUBILEO 2025

         CONTRATTI PUBBLICI

È stata definitivamente approvata dal Parlamento e pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Supplemento ordinario n. 29/L alla Gazzetta ufficiale n. 151 del 5 agosto 2022) la legge 5 agosto 2022, n. 108 (conversione del d.l. n.68/2022) contenente “disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”.

Il provvedimento contiene norme di interesse per il settore dei lavori pubblici, tra le quali le misure di accelerazione per la realizzazione delle opere per la viabilità di Roma e il Giubileo 2025, gli interventi di potenziamento di infrastrutture stradali e ferroviarie, tra cui la semplificazione delle procedure per la messa in sicurezza della strada ex 3-bis Tiberina e il collegamento Roma-Latina.

L’art.1, nel disporre le norme per il Giubileo 2025, prevede, in particolare, procedure semplificate per la valutazione di impatto ambientale, la possibilità di sottoscrivere convenzioni con Anas in qualità di centrale di committenza per la messa in sicurezza e la manutenzione straordinaria delle strade, l’affidamento dei lavori sotto soglia tramite accordi quadro, il ricorso alla procedura negoziata qualora le procedure ordinarie non consentano il rispetto del cronoprogramma.

La legge dispone anche misure per la messa in sicurezza delle infrastrutture idriche con il rafforzamento dei presidi di sicurezza, il controllo e la manutenzione delle dighe, il ricorso a nuove tecnologie, l’aggiornamento delle procedure adeguate all’evoluzione della normativa tecnica e ambientale.

 

ANAC CRITICA L’UTILIZZO IMPROPRIO DELL’ACCORDO QUADRO E LA PROROGA DEI CONTRATTI DI APPALTO

         CONTRATTI PUBBLICI

Una recente delibera dell’Anac (n.2475/2022), relativa ad un appalto della regione Sicilia, contesta l’utilizzo improprio dell'accordo quadro.

L'Autorità evidenzia come tale strumento sia “più idoneo per gli appalti che rispondono ad esigenze consolidate, ripetute nel tempo, il cui numero, così come l'esatto momento del loro verificarsi, non sia noto in anticipo”.

L’accordo quadro non può prestarsi a interventi “non standardizzabili, da sviluppare con separata progettazione che tenga conto dello stato dei luoghi e delle relative interferenze, nonché delle caratteristiche geologiche dei terreni; elementi questi non strettamente connaturati all'istituto dell'accordo quadro”.

In riferimento al bando siciliano relativo   all'ammodernamento e alla nuova costruzione di strade comunali e provinciali, l'Anac ha altresì censurato l'assenza del documento preliminare alla progettazione che fa venir meno il principio secondo cui “la progettazione del servizio non può comunque prescindere dalla preliminare individuazione dell'opera da progettare”.

La non adeguata individuazione delle prestazioni da eseguire, infine, genera incertezze che “non consentono agli operatori economici di formulare un'offerta seria e attendibile con la conseguente violazione dei principi di libera concorrenza, trasparenza e par condicio”.

In un altro atto (Raccomandazione del 4 Agosto u.s.) l’Anac esprime forti critiche sulle proroghe e sui rinnovi dei contratti di appalto che esulano dai casi specificatamente ammessi dalla legge (art. 106, comma 11 e art. 35, comma 4 del Codice dei contratti). Tali due ipotesi previste e disciplinate dal Codice presuppongono un’esplicita previsione negli atti di gara, configurandosi, altrimenti, l’ipotesi di affido diretto.

L’art. 106, infatti, consente un mero differimento del termine di scadenza del contratto utilizzabile, appunto, nelle more dell'individuazione del nuovo aggiudicatario, mentre l’art. 35 prevede il rinnovo del precedente rapporto contrattuale (formalmente un nuovo contratto con un nuovo CIG) alle medesime condizioni del precedente.

 

I DATI ENEA SUL SUPERBONUS: DETRAZIONI A 43 MILIARDI, OLTRE 4 MILIARDI NEL LAZIO

         FISCO

Enea ha pubblicato i dati aggiornati al 31 luglio 2022 sull’utilizzo del superbonus.

Di seguito la situazione in sintesi:

  • Asseverazioni: 223.951 (+24.827 rispetto al mese precedente);
  • Investimenti ammessi a detrazione: 39.751.985.269,42 euro (+3.570.181.820,89 rispetto al mese precedente);
  • Totale investimenti lavori conclusi ammessi a detrazione: 28.171.648.726,25 (+3.426.718.747,78 rispetto al mese precedente);
  • Detrazioni previste a fine lavori: 43.727.183.796,36 euro (+4.995.048.117,09 rispetto al mese precedente);
  • Detrazioni maturate per i lavori conclusi: 30.988.813.598,88 euro (+3.570.181.820,89 rispetto al mese precedente).

In termini di investimenti economici, i condomini coprono circa la metà dei lavori (48,8%), gli edifici unifamiliari il 34,5% e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti il 16,7%.

Nel Lazio le detrazioni previste a fine lavori ammontano a oltre 4 miliardi (4.169.100.446,38 euro), con il 51% degli investimenti rappresentato dai condomini.

Si ricorda che sulle abitazioni unifamiliari, per usufruire del Superbonus fino al 31 dicembre 2022, occorre la realizzazione del 30% dei lavori entro il 30 settembre p.v.

L’Agenzia delle Entrate ha precisato che, in caso di mancato raggiungimento del 30% dei lavori in tempo utile, si potranno detrarre nella misura del 110% solo le spese sostenute entro il 30 giugno scorso; per quelle successive si potrà ricorrere agli altri bonus edilizi.

Per i condomini, il termine per effettuare le spese e portarle in detrazione è attualmente fissato al 31 dicembre 2023: nel 2024 e nel 2025 scatterà una riduzione progressiva delle aliquote, prima al 70% e poi al 65%.

 

IL DECRETO SUI NUOVI CRITERI AMBIENTALI PER I LAVORI IN EDILIZIA

         AMBIENTE

Sulla Gazzetta ufficiale n. 183 del 6 agosto u.s. è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Transizione ecologica 23 giugno 2022 n. 256 recante “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi”. 

I nuovi criteri entreranno in vigore il 4 dicembre p.v. sostituendo quelli adottati nel 2017.

Il provvedimento fornisce sostanzialmente un aggiornamento dei precedenti criteri, in considerazione del progresso tecnologico e dell’evoluzione della normativa ambientale, al fine di migliorare i requisiti di qualità ambientale degli edifici pubblici. 

Vengono distinti i criteri da adottare per l’affidamento, rispettivamente, del servizio di progettazione di interventi edilizi, dei lavori per interventi edilizi e del servizio congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi. 

Tra i criteri premianti (e non più obbligatori, come previsto in un primo momento) è previsto il possesso di sistemi di gestione ambientale (Emas, Regolamento 1221/2009, o norma UNI EN ISO 14001). Nei casi di ristrutturazione, manutenzione e demolizione, almeno il 70% in peso dei rifiuti non pericolosi generati in cantiere dovrà essere avviato a operazioni di preparazione per il riutilizzo, riciclaggio o altre operazioni di recupero: tali indicazioni dovranno essere previste nel progetto e, come per tutti gli altri criteri, illustrate nella Relazione CAM, predisposta sempre dal progettista. 

Semplificata e snellita, infine, la disciplina sulla “materia riciclata o recuperata” ed i relativi adempimenti, così come quella relativa al consumo di suolo e alla permeabilità della superficie territoriale.

 

I PRESUPPOSTI PER LA CORREZIONE DI ERRORI NELL’OFFERTA

GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sentenza n.6923 del 4 agosto u.s.) ha precisato quali siano i presupposti per consentire la correzione di un errore materiale nella formulazione dell’offerta.

Per consolidata giurisprudenza, l’applicazione dei principi sulla correzione dell’errore materiale presuppone che l’effettiva volontà negoziale dell’impresa partecipante alla gara sia individuabile in modo certo nell’offerta presentata, senza margini di opacità o ambiguità, così che si possa giungere ad esiti univoci circa la portata dell’impegno assunto.

Secondo i Giudici, la ricerca della volontà dell’offerente ben può consistere anche nell’individuazione e nella rettifica di eventuali errori di scritturazione o di calcolo, a condizione, però, che alla rettifica si possa pervenire con ragionevole certezza e, comunque, senza attingere a fonti di conoscenza estranee all’offerta: l’errore materiale direttamente emendabile è infatti solo quello che può essere percepito e rilevato immediatamente ed ictu oculi dal contesto stesso dell’atto, e senza bisogno di complesse indagini ricostruttive della volontà, che deve risultare agevolmente individuabile e chiaramente riconoscibile da chiunque.

In altri termini, il potere di rettifica di errori materiali e refusi è circoscritto alle sole ipotesi in cui l’effettiva volontà negoziale sia stata comunque espressa nell’offerta. 

 

SEMPRE AMMESSI CHIARIMENTI INTEGRATIVI SULLE OFFERTE

GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sentenza n.7353/2022) ha dichiarato ammissibile la possibilità di sollecitare chiarimenti su aspetti dell'offerta tecnica, ogni volta che questo sia ritenuto opportuno dall’ente appaltante. 

I Giudici hanno evidenziato la differenza tra soccorso istruttorio specificativo o “procedimentale” (art. 6 della legge 241/1990) sempre ammesso e soccorso istruttorio integrativo (art. 83, comma 9 Codice Contratti) non utilizzabile in relazione all' offerta tecnica ed economica. 

Se è, certamente, precluso alla stazione appaltante (e, per essa, alla commissione incaricata della valutazione delle offerte) di sollecitare chiarimenti, precisazioni, integrazioni in ordine ad incerte od ambigue formulazioni della proposta negoziale (ciò che si risolverebbe in forme anomale di dialogo idonee ad alterare il canone di rigorosa parità di condizione fra i concorrenti) – non è vietata la possibilità di sollecitare (con l’ovvio limite che si tratti di meri “chiarimenti” e/o “illustrazioni” e non di modifiche, anche solo quantitativamente parziali o qualitativamente limitate) chiarimenti sui tratti dell’offerta tecnica, le quante volte sia ritenuto opportuno, per la segnata ipotesi di proposte connotate di particolare complessità”.

 

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 3349767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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