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PERIODICO INFORMATIVO - 18 SETTEMBRE 2020

News

 

CONTRATTI PUBBLICI

PUBBLICATA IN GAZZETTA CONVERSIONE DEL DECRETO SEMPLIFICAZIONI: IN VIGORE LE NUOVE NORME SU AFFIDAMENTI APPALTI

Come anticipato nel precedente numero, il Parlamento ha approvato la conversione in legge del “decreto Semplificazioni” (legge 11 Settembre 2020, n.120) contenente diverse e sostanziali modifiche al Codice dei Contratti. Il provvedimento è entrato in vigore il 15 settembre u.s. essendo stato pubblicato sul supplemento ordinario n. 33/L alla Gazzetta ufficiale n, 228 del 14 settembre 2020.

Nel corso dell’iter di conversione, l’originario testo del decreto, costituito da 65 articoli, è stato portato a 110 articoli, sollevando anche i rilievi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, in una nota inviata al Presidente del Consiglio ed ai Presidenti della Camera e del Senato, ha criticato la dilatazione e l’eterogeneità del testo (dalle modifiche al codice stradale a quelle inerenti al codice appalti), sostenendo di aver provveduto alla “promulgazione soprattutto in considerazione della rilevanza del provvedimento nella difficile congiuntura economica e sociale. Invito tuttavia il Governo a vigilare affinché nel corso dell’esame parlamentare dei decreti legge non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto all’oggetto e alle finalità dei provvedimenti d’urgenza. Rappresento altresì al Parlamento l’esigenza di operare in modo che l’attività emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di contenuto derivanti dal dettato costituzionale”.

Di seguito, un quadro riepilogativo del nuovo regime degli affidamenti sotto soglia (art.1) e sopra soglia (art.2):

Appalti sottosoglia: Fino al 31 dicembre 2021 viene previsto l’affidamento diretto di lavori fino a 150.000 euro. Per gli importi superiori a tali somme procedure negoziate senza bando con 5 inviti fino a 350.000 euro, 10 inviti da 350.000 a un milione di euro e 15 inviti tra 1 milione e 5,35 milioni. L'avvio della procedura negoziata deve essere preceduto da un avviso sul sito internet dell'ente contenente l'elenco degli invitati; l’obbligo di pubblicazione non sussiste per gli appalti sotto i 40.000 euro.

Le stazioni appaltanti possono scegliere liberamente se aggiudicare solo sulla base del prezzo o con il criterio dell'offerta più vantaggiosa; il massimo ribasso viene consentito per l’intera fascia di importo sottosoglia (fino a 5,35 milioni) e l’esclusione automatica può applicarsi con un numero di offerte pari o superiore a cinque. Eliminato l'obbligo della garanzia del 2%, ad eccezione di scelte diverse della stazione appaltante che dovranno essere motivate e che comunque comporteranno l'importo dimezzato della garanzia.

Fino al 31 dicembre 2021 le stazioni appaltanti devono assegnare gli affidamenti diretti entro due mesi e le procedure negoziate in quattro mesi: gli sforamenti possono comportare il danno erariale per il rup o l’esclusione dell’impresa per cause ad essa imputabili.

Appalti sopra soglia: Per ragioni di urgenza, previa pubblicazione di un avviso preventivo e nel rispetto del principio di rotazione, gli appalti connessi con l’emergenza Covid possono essere affidati con procedura negoziata nel caso in cui risulti impossibile rispettare anche i termini abbreviati delle procedure ordinarie.

Fino al 31 dicembre 2021 gli appalti relativi all'emergenza Covid e quelli concernenti specifici ambiti (scuole e università, edifici pubblici sedi di attività istituzionali sanità, carceri, infrastrutture per la sicurezza, trasporti, strade, ferrovie, porti, aeroporti e dighe) possono essere assegnati in deroga a tutte le disposizioni di legge, escluse le norme penali, il codice antimafia e i principi derivanti dalle norme europee.

Sempre fino al 31 dicembre 2021, le stazioni appaltanti devono assegnare gli affidamenti entro sei mesi dalla data di avvio del procedimento: analogamente a quanto previsto per il sotto soglia, gli sforamenti potranno comportare responsabilità per il rup o per le imprese.

 

PREVIDENZA

RICONFERMATA RIDUZIONE CONTRIBUTIVA DELL’11,50% PER L’EDILIZIA

Confermata anche per il 2020 la riduzione contributiva dell’11,50 % a favore dei datori di lavoro edili per i periodi di paga relativi all’anno 2020, applicabile sui contributi previdenziali e assistenziali diversi da quelli pensionistici, per gli operai a tempo pieno.

Tale riduzione (introdotta dalla legge n.244/1995) viene prevista anche per l’anno in corso come da decreto direttoriale del Ministero del Lavoro del 4 agosto 2020 registrato alla Corte di Conti.

I datori di lavoro devono essere in possesso del DURC e privi di condanne passate in giudicato negli ultimi 5 anni per violazioni in materia di salute sicurezza sul lavoro. La riduzione contributiva si applica agli operai (inclusi i soci lavoratori delle società cooperative) occupati a tempo pieno, per 40 ore settimanali , che possono essere sia effettive che raggiunte  con contribuzione versata sulla base dell' "imponibile virtuale", nel caso di alcune specifiche assenze "contrattuali": malattia, maternità, assenze per malattie del bambino, infortunio, malattia professionale, donazione sangue, congedo matrimoniale, ferie e riposi annui , Cig ordinaria e cariche sindacali ed elettive, permessi sindacali non retribuiti, aspettative per i tossicodipendenti e altre motivazioni previste dal Ccnl, corsi di formazione non retribuiti.

La riduzione deve essere richiesta in forma telematica all'INPS che dovrebbe come ogni anno emanare una specifica circolare per dettagliare il modello e le modalità di invio (di solito disponibile nella sezione "Comunicazioni on-line", funzionalità "Invio nuova comunicazione").

 

FISCO

DEFINITO AMMONTARE MASSIMO DEL CREDITO IMPOSTA PER INTERVENTI DI SANIFICAZIONE

L’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento dello scorso 11 Settembre, ha determinato l’ammontare del credito di imposta per le spese di sanificazione e per l’acquisto dei dispositivi di protezione effettivamente spettante a ciascun beneficiario.

Tale ammontare sarà pari al 15,6423% del credito richiesto; la percentuale così definita deriva dal rapporto tra l’ammontare degli importi richiesti dai contribuenti entro il 7 settembre 2020 (pari a 1.278.578.142 euro) ed il limite massimo di spesa fissato dalla norma in 200 milioni di euro per il 2020.

Il credito d’imposta (pari al 60% delle spese sostenute) spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun operatore economico che potrà visualizzare il credito d’imposta spettante nel proprio cassetto fiscale accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. L’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile da ciascun beneficiario (esercenti attività d’impresa, arte o professione, nonché tutti gli altri enti di natura privata, quali fondazioni, associazioni, enti non commerciali, enti del Terzo settore, associazioni sportive dilettantistiche, associazioni di categoria, strutture ricettive extra-alberghiere a carattere non imprenditoriale) sarà pari al credito d’imposta richiesto moltiplicato per la percentuale del 15,6423%.

Il credito d'imposta è utilizzabile:

  • in compensazione, ai sensi dell’art.17 del Dlgs  241/97, tramite il modello F24;
  • nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa;
  • in alternativa, entro il 31 dicembre 2021, può essere ceduto anche parzialmente, ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito.

 

IMU: AGGIORNATI COEFFICIENTI RENDITA CATASTALI CAPANNONI

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta n.228 del 14 settembre scorso il Decreto 10/06/2020 che aggiorna i coefficienti per gli immobili rientranti nella categoria catastale “D”. L’aggiornamento è necessario ai fini del calcolo dell’IMU e dell’Impi (la nuova imposta che si applica alle piattaforme marine) ed interessa gli immobili che hanno le seguenti caratteristiche:

  • sono classificabili nel gruppo "D";
  • appartengono ad imprese;
  • sono distintamente contabilizzati;
  • sono sforniti di rendita catastale.

Al fine della determinazione del valore dei fabbricati per il calcolo delle imposte dovute per l’anno 2020, i coefficienti da utilizzare sono i seguenti:

per l'anno 2020 = 1,01

per l'anno 2019 = 1,01

per l'anno 2018 = 1,01

per l'anno 2017 = 1,03

per l'anno 2016 = 1,03

per l'anno 2015 = 1,04

per l'anno 2014 = 1,04

per l'anno 2013 = 1,04

per l'anno 2012 = 1,07

per l'anno 2011 = 1,10

per l'anno 2010 = 1,12

per l'anno 2009 = 1,13

per l'anno 2008 = 1,17

per l'anno 2007 = 1,21

per l'anno 2006 = 1,25

per l'anno 2005 = 1,28

per l'anno 2004 = 1,36

per l'anno 2003 = 1,40

per l'anno 2002 = 1,45

per l'anno 2001 = 1,49

per l'anno 2000 = 1,54

per l'anno 1999 = 1,56

per l'anno 1998 = 1,58

per l'anno 1997 = 1,62

per l'anno 1996 = 1,67

per l'anno 1995 = 1,72

per l'anno 1994 = 1,78

per l'anno 1993 = 1,84

per l'anno 1992 = 1,83

per l'anno 1991 = 1,87

per l'anno 1990 = 1,95

per l'anno 1989 = 2,04

per l'anno 1988 = 2,13

per l'anno 1987 = 2,31

per l'anno 1986 = 2,49

per l'anno 1985 = 2,66

per l'anno 1984 = 2,84

per l'anno 1983 = 3,02

per l'anni prec. = 3,20

 

EDILIZA SOCIALE

PUBBLICATO D.M. CHE DESTINA 100 MILIONI PER LE REGIONI COLPITE DAL SISMA

Sulla Gazzetta Ufficiale n.228 del 14 settembre u.s. è stato pubblicato il Decreto del Ministero delle Infrastrutture che assegna 100 milioni di euro alle Regioni colpite dagli eventi sismici tra il 2016 e il 2017: circa 50 milioni alle Marche, 19,50 all’Abruzzo, 12,1 al Lazio, 10,6 all’Umbria e 8 alla Campania.

Il provvedimento consente di finanziare interamente i progetti di alloggi, individuati dalle Regioni, da destinare ad affitto permanente a canone sociale e ad affitto permanente o con patto di futura vendita al termine del periodo di locazione a canone agevolato. Il decreto contiene in allegato gli interventi già individuati e ammessi al finanziamento.

 

EDILIZIA ABITATIVA

FIRMATO IL DECRETO CHE EROGA FINANZIAMENTI PER IL PROGRAMMA INNOVATIVO SULLA QUALITA’ DELL’ABITARE

I Ministri delle Infrastrutture, dell’Economia e dei Beni Culturali hanno sottoscritto il decreto che dispone l’erogazione dei finanziamenti e fissa le procedure per la presentazione delle proposte relative al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” (introdotto dalla Legge di Bilancio 2020).

Il Programma prevede l’investimento di 853,81 milioni di euro fino al 2033 per promuovere processi di rigenerazione di ambiti urbani finalizzati alla riduzione del disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie, all‘incremento della qualità dell’abitare e dell’edilizia residenziale pubblica.

Il Programma si rivolge alle Regioni, alle città metropolitane e ai comuni con più di 60.000 abitanti e consente di presentare fino a 3 proposte per uno o più specifici ambiti del proprio territorio, per un contributo massimo per ogni proposta di 15 milioni di euro.

Si attende la pubblicazione in Gazzetta del bando; entro i successivi 120 giorni dovranno essere presentate le domande.

 

SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO

ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON ARGENTA SOA

Come già anticipato in precedenti comunicazioni, Aniem Lazio ha attivato uno “sportello qualificazione” che consente di acquisire una valutazione gratuita del proprio livello di qualificazione, in considerazione anche della recente modifica legislativa che ha ampliato a 15 anni il periodo documentabile per la dimostrazione dei requisiti tecnico-economici. Il servizio, naturalmente, è rivolto anche alle aziende prive di attestazione SOA che potranno valutare il possesso dei requisiti ai fini di un’eventuale attestazione per operare nel settore dei lavori pubblici.

Al fine di potenziare e qualificare ulteriormente l’assistenza alle imprese, è stato altresì definito un accordo di collaborazione con ARGENTA SOA s.p.a., Organismo di attestazione che opera da circa 13 anni nel sistema di attestazione delle imprese, con sede operativa a Roma.

Le imprese interessate ad approfondire tale tematica potranno contattare i nostri uffici.

 

 

 

 

 

 

 

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Dal SOLE24

La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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