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PERIODICO INFORMATIVO - 10 APRILE 2020

News 

PUBBLICATO IN GAZZETTA IL DECRETO LIQUIDITA’ 

IN VIGORE LE NORME PER LE IMPRESE SU ACCESSO AL CREDITO, FONDO PMI E RINVII DEI PAGAMENTI

D.L. 08.04.2020

Sulla Gazzetta ufficiale n. 94 – Edizione straordinaria dell’8 aprile 2020 - è stato pubblicato il decreto legge 8 aprile 2020, n.23 recante “Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali”.

Facendo seguito a quanto già anticipato nel precedente numero di Aniem Lazio News, proponiamo pertanto un’analisi delle disposizioni di maggiore impatto per le imprese contenute nel testo ufficiale del provvedimento, costituito da 44 articoli.

Il decreto, in vigore dal 9 aprile, prevede, anzitutto, nuove misure di accesso al credito. L’art. 1, in particolare, dispone che Sace s.p.a. conceda garanzie, fino al 31 dicembre p.v., in favore di banche, istituti finanziari e soggetti abilitati al credito per finanziamenti alle imprese per un importo complessivo di 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 a supporto delle pmi.

A tal fine sono previste le seguenti condizioni:

  • finanziamenti di durata non superiore a 6 mesi, con la possibilità per le imprese di avvalersi di un preammortamento di durata fino a 24 mesi;
  • impresa beneficiaria non rientrante nella categoria delle imprese in difficoltà al 31/12/2019 e tra le esposizioni deteriorate presso il sistema bancario alla data del 29/02/2020;
  • importo del prestito non superiore al maggiore dei seguenti elementi:

 

  1. 25% del fatturato annuo del bilancio 2019;
  2. doppio dei costi del personale relativi al 2019.

 

  • la garanzia copre il 90% per imprese con meno di 5000 dipendenti e fatturato fino a 1,5 miliardi di euro (per questa tipologia è prevista una procedura semplificata); l’80% per imprese con fatturato tra 1,5 e 5 miliardi o con più di 5000 dipendenti; il 70% per imprese con fatturato superiore a 5 miliardi;
  • le commissioni annuali (che devono essere limitate al recupero dei costi) dovute dalle imprese per il rilascio della garanzia sono: per i finanziamenti delle pmi sono corrisposti 25 punti base durante il primo anno, 50 per il secondo e terzo anno, 100 punti base durante il quarto, quinto e sesto anno;
  • l’impresa beneficiaria assume l’impegno di non approvare distribuzione di dividendi o riacquisto di azioni entro il 2020.

 

L’art. 2 prevede misure a sostegno dell’export, introducendo un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export. Sace rilascia le garanzie e le coperture assicurative in nome proprio e per conto dello Stato. Il Mef e Sace, con apposita convenzione decennale, stabiliranno lo svolgimento dell’attività istruttoria, le modalità e le procedure gestionali.

 

L’art. 3 disciplina il ruolo di Sace s.p.a. prevedendo che la stessa dovrà concordare con Cassa Depositi e Presiti “le strategie industriali e commerciali al fine di massimizzare le sinergie di gruppo e aumentare l’efficacia del sistema di sostegno all’esportazione e all’internazionalizzazione delle imprese e di rilancio dell’economia”.

Il Capo II del decreto (art. 4 – 14) è dedicato alle misure urgenti per garantire la continuità delle imprese.

L’art. 5 proroga al 1° Settembre 2021 l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa.

L’art.9 proroga di 6 mesi i termini dei concordati preventivi e degli accordi di ristrutturazione omologati aventi scadenza tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2021.

Sospesi anche i ricorsi e le richieste per stato di insolvenza e dichiarazione di fallimento (art.10).

Nuove misure di potenziamento per il Fondo di garanzia Pmi (art.13). Fra queste si prevede, fino al 31 dicembre 2020, che:

  • la garanzia è concessa a titolo gratuito;
  • l’importo massimo per singola impresa è elevato a 5 milioni di euro;
  • la percentuale di copertura della garanzia diretta è incrementata al 90% per ciascuna operazione finanziaria che non superino, alternativamente, il doppio della spesa salariale del beneficiario per il 2019 o per l’ultimo anno disponibile, il 25% del fatturato totale del beneficiario nel 2019, il fabbisogno per costi del capitale d’esercizio e per costi d’investimento nei successivi 18 mesi, nel caso di pmi, e nei 12 mesi per le imprese fino a 499 dipendenti;
  • tale percentuale arriva al 100% dell’importo garantito dai Confidi o altri fondi di garanzia a condizione che le garanzie rilasciate dai suddetti fondi non superino il 90% e non prevedano il pagamento di un premio per la remunerazione del rischio di credito;
  • la garanzia del Fondo è concessa anche su operazioni finanziarie già perfezionate ed erogate da non oltre 3 mesi e comunque in data successiva al 31 gennaio 2020;
  • sono disposte garanzie al 100% per i prestiti fino a 25.000 euro, senza alcuna valutazione del merito di credito.

 

Il Capo III (artt. 15-17) prevede disposizioni per la tutela dei settori di rilevanza strategica, fra le quali l’ampliamento dell’ambito di intervento oggettivo della disciplina golden power, consentendo di sottoporre alla preventiva autorizzazione le operazioni rilevanti relative, tra l’altro, ai settori finanziario, creditizio e assicurativo, alle infrastrutture e tecnologie critiche, tra cui l’energia, i trasporti, l’acqua e la salute, alla sicurezza alimentare, all’accesso a informazioni sensibili, compresi i dati personali, all’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, la cibersicurezza, nonché le nanotecnologie e le biotecnologie.

In tale ambito viene prevista la possibilità per il Governo di aprire il procedimento d’ufficio, se le imprese non assolvono agli obblighi di notifica previsti.

L’art. 18 (che introduce il Capo IV sulle misure fiscali e contabili) disciplina la sospensione di versamenti tributari e contributivi. Per le imprese con ricavi non superiori a 50 milioni nell’ultimo esercizio, con una diminuzione del fatturato di almeno il 33% nei mesi di marzo e aprile 2020 (rispetto agli stessi mesi del precedente periodo d’imposta), sono sospesi per i mesi di aprile e maggio 2020 i termini dei versamenti in autoliquidazione relativi alle ritenute alla fonte ed alle trattenute riferite all’addizionale regionale e comunale nonché i versamenti Iva. Per il medesimo periodo sono altresì sospesi i termini dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. I versamenti sospesi sono effettuati in unica soluzione entro il 30 giugno 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di giugno p.v. 

L’art. 21 proroga al 16 aprile il termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso; l’art.22 dispone che la scadenza per l’invio della Certificazione Unica venga prorogata dal 31 marzo al 30 aprile.

L'art. 41, ha previsto la possibilità di richiedere la CIG anche per i lavoratori assunti dopo la data del 24 febbraio e sino al 20 marzo 2020, che erano stati esclusi nel precedente decreto.

Ulteriori disposizioni del decreto prevedono, infine, lo spostamento, dal 15 aprile all’11 maggio, del termine concernente il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, nonché la sospensione del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali (indagini preliminari, adozione di provvedimenti giudiziari e deposito della loro motivazione, proposizione degli atti introduttivi del giudizio e dei procedimenti esecutivi, impugnazioni e, in genere, tutti i termini procedurali). Si intendono altresì sospesi, per la stessa durata, i termini per la notifica del ricorso in primo grado innanzi alle Commissioni tributarie.

 

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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