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PERIODICO INFORMATIVO - 28 FEBBRAIO 2025

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IN EVIDENZA 

VALUTAZIONE LAVORI SUBAPPALTATI: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE E RISPOSTA DEL MINISTRO SALVINI

CONTRATTI PUBBLICI

Come noto, il decreto correttivo al Codice Appalti ha modificato la disciplina sul subappalto prevedendo che solo i subappaltatori possono utilizzare i certificati lavori delle opere subappaltate in fase di qualificazione e di rinnovo della loro attestazione Soa. 

Il comma 20 dell’art. 119 dispone, infatti, che “le stazioni appaltanti rilasciano i certificati necessari per la partecipazione e la qualificazione all'appaltatore, scomputando dall'intero valore dell'appalto il valore e la categoria di quanto eseguito attraverso il subappalto. I subappaltatori possono richiedere alle stazioni appaltanti i certificati relativi alle prestazioni oggetto di appalto eseguite”. 

Nel corso di un’interrogazione parlamentare discussa lo scorso 26 febbraio, l’on. Erica Mazzetti ha evidenziato come tale regolamentazione non sia in linea con direttive Ue in materia di subappalto, aggiungendo che “tutto il settore è molto preoccupato per questa deriva; pertanto, ho chiesto al Ministro Salvini se intende intervenire sospendendo la previsione citata in quanto ostativa per le piccole e medie imprese italiane”. 

Il Ministro delle Infrastrutture, rispondendo al question time, ha precisato di aver ricevuto una segnalazione da Anac sulla pregressa disciplina nella quale si sottolineava come la “doppia spendita dei requisiti finiva per viziare i rapporti tra imprese generali e specialistiche, con il riconoscimento di requisiti non proporzionati e non commisurati all’effettiva attività svolta che finiva per limitare in ottica anticoncorrenziale i subappalti e dunque la partecipazione alle gare delle piccole e medie imprese che al Governo e alla Lega stanno particolarmente a cuore”. Con la modifica introdotta si “mira a valorizzare il ruolo del subappalto in un’ottica di concorrenza e riconoscimento delle professionalità. Gli appaltatori potranno continuare a utilizzare i requisiti dei lavori realizzasti in subappalto nelle categorie scorporabili solo per dimostrare la cifra d’affari complessiva”. 

Salvini ha concluso rimandando ai prossimi mesi la verifica sull’effettivo impatto della norma e la conseguente valutazione su possibili ulteriori interventi correttivi. 

PUBBLICATO DECRETO CARO MATERIALI II° SEMESTRE 2022

CONTRATTI PUBBLICI

Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 febbraio u.s. è stato pubblicato il Decreto direttoriale del Mit del 19 dicembre 2024 che prevede la ripartizione delle risorse del Fondo per l’adeguamento dei prezzi per le lavorazioni eseguite nel secondo semestre del 2022.

Sulle 1.694 richieste pervenute da parte delle stazioni appaltanti, relative a 5.085 contratti di appalto, a seguito di istruttoria ministeriale sono stati riconosciuti circa 510 milioni di euro dei quali oltre 114 milioni alle piccole imprese, 159 alle medie e oltre 236 alle grandi imprese.

Il decreto legge n.21 del 21 marzo del 2022 aveva già riconosciuto un’anticipazione del 50% dell’importo complessivo ammissibile; con l’attuale decreto verrà erogato il saldo finale alle stazioni appaltanti.

Saranno effettuati controlli a campione sull’utilizzo dei fondi e, in caso di irregolarità accertate, il beneficio potrà essere revocato. 

IN GAZZETTA LEGGE DI CONVERSIONE DEL “MILLEPROROGHE” 

EDILIZIA

La legge n.15/2025, relativa alla conversione del “decreto milleproroghe”, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 24 febbraio u.s. Si riportano di seguito alcuni contenuti che coinvolgono anche il settore delle costruzioni.

Polizze catastrofali: viene confermato al 31 marzo 2025 il termine per la stipula dei contratti assicurativi per i rischi catastrofali 

Validità permessi di costruire: si estendono di sei mesi i termini di inizio e fine lavori per i permessi rilasciati entro il 31 dicembre 2024 e sono prorogati di sei mesi i termini previsti dalle convenzioni di lottizzazione urbanistica formatesi fino alla stessa data.

Proroghe adempimenti norme antincendio: si dispone il differimento dei termini per l'adeguamento alle norme antincendio in tre ambiti specifici:

  • 31 dicembre 2027 per asili nido e istituti scolastici (fermo restando, medio tempore, il rispetto di alcune prescrizioni);
  • 31 dicembre 2026per le strutture ricettive oltre 25 posti letto, a condizione di presentare entro il 31 dicembre 2025 una SCIA parziale che attesti il rispetto di almeno otto delle dieci prescrizioni contenute nella legge di Bilancio 2018;
  • 31 dicembre 2025 per rifugi alpini con oltre 25 posti letto. Anche in questo caso è necessaria la SCIA, previa valutazione del progetto da parte del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco territorialmente competente.

Crediti d’imposta: il credito d’imposta Transizione 5.0 viene riconosciuto anche per investimenti effettuati prima della presentazione della domanda, a condizione che siano stati realizzati dal 1° gennaio 2024. L’agevolazione è destinata alle imprese che investono in progetti di innovazione volti alla riduzione dei consumi energetici e prevede aliquote agevolate su scaglioni di investimento fino a 50 milioni di euro per impresa. Viene inoltre prevista l’estensione del periodo per accedere al credito d’imposta destinato alle Zone Logistiche Semplificate, comprendendo gli investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025.

Slitta al 31 ottobre 2025 il termine per completare gli interventi di riqualificazione edilizia nel settore turistico-alberghiero-ricettivo e godere di un credito d’imposta fino all’80% delle spese ammissibili tra quelle elencate nel D.L. n. 152/2021 o di un contributo a fondo perduto fino a 100.000 euro per beneficiario. 

MIT: 2,3 MILIONI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLE STRADE NEI PICCOLI COMUNI

MANUTENZIONE STRADE

Il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, lo scorso 26 febbraio, intervenendo alla Camera dei Deputati, ha annunciato di aver firmato e trasmesso agli organi di controllo il decreto ministeriale che prevede lo stanziamento di ulteriori 2,36 milioni per la manutenzione e messa in sicurezza delle strade nei piccoli Comuni, con popolazione fino a 5.000 abitanti.

Il provvedimento indica la graduatoria 2024 per progetti riguardanti 39 Comuni.

Al Lazio sono destinati circa 110.000 euro destinati a interventi nei Comuni di Roccagorga e Monte San Giovanni in Sabina.

I progetti inseriti nel decreto si vanno ad aggiungere ai 20 milioni che hanno consentito la realizzazione di 151 interventi nel 2024 e ai 18 milioni di euro del 2023 per 136 interventi.

Il Ministro, nel medesimo intervento ha altresì anticipato che nelle prossime settimane sarà pubblicato il bando per l'assegnazione di ulteriori 12 milioni di euro a favore sempre dei comuni con una popolazione fino a 5.000 abitanti per l’anno 2025. 

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E OBIETTIVI DIRETTIVA EUROPEA: IN ITALIA 54% IMMOBILI ANCORA INADEGUATI

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Da un’analisi elaborata dall’Istituto Nomisma sugli obiettivi di riqualificazione del patrimonio immobiliare imposti dalla direttiva europea case green entro il 2030, il 50% degli edifici italiani risulta presentare ancora standard inadeguati.

Secondo i dati aggiornati a maggio 2024, oltre la metà degli immobili italiani (54%) rientra nelle classi energetiche più basse (F e G). In alcune zone climatiche, come la fascia D, la percentuale di edifici con le prestazioni peggiori arriva al 65%, con un impatto significativo sui consumi e sulle spese energetiche delle famiglie.

Per completare il percorso di riqualificazione sarà necessario investire 83,4 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, intervenendo su circa il 10% degli edifici residenziali con una spesa media per unità immobiliare stimata di circa 25.000 euro, variando dai 15.000 euro per un’abitazione in un grande condominio ai 42.000 euro per un edificio unifamiliare.

Gli interventi necessari per conseguire gli obiettivi della Direttiva dovrebbero consentire di ridurre le emissioni atmosferiche di 3,2 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, pari al 7% delle emissioni di CO2 dell’intero settore residenziale, con un risparmio medio del 36% in termini di bolletta energetica per unità immobiliare.

CONSIGLIO DI STATO: PRIORITARIO PERSEGUIRE IL RISULTATO, VERIFICA REQUISITI POSSIBILE ANCHE DOPO AGGIUDICAZIONE

            GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sent. n.1425 del 20 Febbraio u.s.), richiamando le recenti modifiche apportate al Codice Appalti, ha affermato la legittimità che “la verifica sui requisiti in alcune fattispecie possa avvenire successivamente all’attribuzione dell’efficacia dell’aggiudicazione”.

Secondo i Giudici tale possibilità è coerente con il principio del risultato. In questo contesto “la stazione appaltante deve, invero, mirare a raggiungere il risultato dell’aggiudicazione alla migliore offerta nel rispetto non delle sterili prescrizioni formalistiche, bensì delle garanzie sostanziali dei partecipanti alla procedura di evidenza pubblica”.

Rispetto al perseguimento di questo obiettivo, il soccorso istruttorio impedisce che “nei casi in cui risulti comunque rispettata la par condicio fra i partecipanti, le formalità imposte dalla legislazione sull’evidenza pubblica si traducano in un inutile pregiudizio per il buon esito della gara, il cui scopo è quello di permettere l’aggiudicazione al soggetto che mette a disposizione della stazione appaltante la migliore offerta e garantisce, dunque, il miglior risultato dell’azione amministrativa”.

Il Consiglio di Stato ha quindi ribadito che occorre prendere atto dell’evoluzione normativa in corso nella disciplina dei contratti pubblici, tendente sempre più a valorizzare i profili sostanziali su quelli formali nell’intento di ottenere il miglior risultato possibile nell’affidamento dell’appalto. 

CONSIGLIO DI STATO: LE CONDIZIONI PER IMPUGNARE IL BANDO PRIMA DELL’AGGIUDICAZIONE

            GIURISPRUDENZA

Il Consiglio di Stato (Sent. n. 766 del 31 Gennaio u.s.) ha precisato le condizioni necessarie per l’impugnabilità immediata del bando senza dover attendere l’esito della procedura di aggiudicazione. 

Nel caso specifico era stata contestata la presenza di criteri di valutazione dell’offerta tecnica nell’ambito dei quali si prevedevano interventi facoltativi che comportavano per i concorrenti adempimenti gravosi e privi di redditività. 

Secondo i Giudici, ai fini dell’impugnazione, la lex specialis deve essere “idonea a cagionare una lesione immediata e diretta della posizione dell’interessato”.

In questo contesto solo impugnabili subito le clausole che impongono oneri incomprensibili o sproporzionati, rendono la partecipazione difficoltosa o impossibile, prevedono condizioni negoziali eccessivamente onerose e non convenienti, sono totalmente errate o mancanti di dati essenziali per formulare un’offerta consapevole.

In sostanza, l’impresa deve dimostrare che la clausola contestata crea un impedimento oggettivo alla partecipazione, e non che rende la partecipazione più difficile o economicamente meno vantaggiosa.

SERVIZIO CONFAPI ANIEM LAZIO - FARE APPALTI

 

Confapi Aniem Lazio, in collaborazione con “Fare Appalti”, offre alle imprese associate il servizio gratuito attraverso il quale è possibile acquisire quotidianamente l’aggiornamento sugli affidamenti di lavori, servizi e forniture e, in particolare:

  • informazioni sulle nuove gare d’appalto, in base al territorio, al settore merceologico, alle categorie di lavori, ai servizi e forniture di proprio interesse;
  • recupero dei dati sulle gare d’appalto;
  • monitoraggio di tutte le piattaforme telematiche, M.e.P.A., sistemi regionali, oltre a tutti i siti istituzionali della P.A., albi pretori, ecc;
  • news costanti sul mondo degli appalti (aggiornamenti normativi, sentenze, pareri). 

Per procedere all'attivazione occorre compilare il modulo contenente i dati anagrafici dell’azienda e le categorie d’interesse (per il settore lavori) accedendo al seguente link:

https://www.fareappalti.it/confapi-lazio-attivazione-convenzione/ 

Successivamente, l’azienda riceverà le credenziali che potrà utilizzare per accedere al servizio collegandosi al seguente indirizzo:

https://confapilazio.fareappalti.it/pages/login.php

 

 

 

 

 

 

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Dal SOLE24

La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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