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PERIODICO INFORMATIVO - 08 AGOSTO 2024

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APPROVATA CONVERSIONE DL INFRASTRUTTURE CON LE MISURE SULLA CISTERNA - VALMONTONE

INFRASTRUTTURE LAZIO

Lo scorso 5 agosto è stato approvato in via definitiva dal Senato il Ddl di conversione del DL Infrastrutture, come già licenziato dalla Commissione Ambiente della Camera.

Si segnala, in particolare, che l’articolo 5 del decreto autorizza un finanziamento complessivo di 393 milioni per consentire l’avvio dei lavori di realizzazione del collegamento autostradale Cisterna-Valmontone; in particolare, al comma 1, al fine di fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione e consentire il celere avvio dei lavori di realizzazione del collegamento autostradale Cisterna Valmontone, si autorizza la spesa complessiva pari a 393 milioni di euro per il periodo 2024-2034, così ripartiti: 155 milioni di euro per l’anno 2024; 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2031; 22 milioni di euro per l’anno 2032; 38 milioni di euro per ciascuno degli anni 2033 e 2034.

La norma proroga, inoltre, al 3 agosto 2026 e al 10 dicembre 2026 i termini per l’adozione dei decreti di esproprio di cui alla dichiarazione di pubblica utilità riguardanti, rispettivamente, il completamento dei collegamenti intermodale Roma-Latina e autostradale Cisterna-Valmontone.

Oltre a prevedere ulteriori finanziamenti per specifiche opere sul territorio nazionale, il decreto contiene disposizioni urgenti in materia di commissari straordinari (art. 3), prevedendo l’approvazione di un Dpcm (entro 90 giorni) con un piano di razionalizzazione dei compiti e delle funzioni attribuite ai commissari nominati per la realizzazione degli interventi infrastrutturali prioritari caratterizzati da un elevato grado di complessità progettuale, da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa, da complessità delle procedure tecnico. Il piano prevederà la riduzione del numero dei commissari e la revoca dei commissari già nominati in base ai risultati e agli obiettivi raggiunti, e la nomina di nuovi commissari. 

RIUNITA LA CABINA DI REGIA PER LO SVILUPPO DEL PROGETTO “CITTA’ DELLA CONOSCENZA

INFRASTRUTTURE LAZIO

Il 2 agosto si è svolta la seconda riunione tecnica della cabina di regia, convocata dal Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, per la realizzazione della “Città della Conoscenza”, progetto che prevede nell’area di Tor Vergata un insieme di iniziative finalizzate a valorizzare la ricerca scientifica interagendo con l’ambiente e la città, all’interno di un Orto Botanico di 300 ettari.

La riunione, alla quale hanno partecipato anche il Sindaco di Roma Roberto Guatieri, il Presidente del Municipio VI, Nicola Franco e il Rettore dell’Università di Tor Vergata Nathan Levialdi Ghiron ha fatto registrare significativi passi in avanti nell’iter organizzativo e ha rappresentato l’occasione per valutare già alcune proposte avanzate dagli investitori interessati alla nascita di quello che rappresenterà un Polo multifunzionale – incentrato sulla sostenibilità – che prevede la creazione dell’orto botanico sotto la “Vela di Calatrava”, una scuola della Polizia di Stato, spazi per attività di ricerca e innovazione, ampie aree verdi per i cittadini. 

Il progetto comprende la realizzazione di una grande serra monumentale, la sede della facoltà di scienze, una seconda vela ex palasport che rappresenterà una smart city nei settori dell’intelligenza artificiale, utilizzata anche per grandi eventi di divulgazione, intrattenimento e sportivi. Un nuovo incontro della Cabina di regia sulla “Città della Conoscenza” è stato programmato per la fine di settembre. 

ASSESTAMENTO BILANCIO: 322 MILIONI AGGIUNTIVI PER COMPENSARE IL RINCARO MATERIALI 2024

CONTRATTI PUBBLICI

Aumentano di 322 milioni le risorse per compensare il rincaro materiali nelle quattro finestre temporali 2024 previste per l’accesso ai fondi.

Il 6 agosto u.s., il Parlamento ha approvato definitivamente il Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 e le Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.

Nell’ambito dei nuovi rendiconti economici, il Ministero delle Infrastrutture, grazie a variazioni di bilancio effettuate tra i propri capitoli di spesa, ha incrementato la dotazione finanziaria per il Caro Materiali 2024, istituito all’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 76/2020.

La dotazione iniziale di 2.480,6 milioni di euro raggiunge così un totale di 2.802,3 milioni di euro. 

PROTOCOLLO ANAC – AGCM E I NUOVI DATI SU QUALIFICAZIONE ENTI APPALTANTI

CONTRATTI PUBBLICI

Lo scorso 30 luglio l’Anac e l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato hanno firmato un protocollo di intesa con l’obiettivo di incrementare l’efficienza e l’efficacia complessiva delle misure di prevenzione e contrasto della corruzione nella Pubblica Amministrazione.

L’intesa, che aggiorna e integra il Protocollo del 2014, prevede che l’Autorità garante segnali ad Anac eventuali fenomeni presunti di alterazione delle regole e delle procedure di gara che emergano nel corso della propria attività istituzionale su ipotesi di collusione tra imprese per la partecipazione ad appalti pubblici. Anac, a sua volta, segnalerà ad Agcm, compatibilmente con eventuali indagini dell’Autorità giudiziaria, presunti fenomeni collusivi di cui emerga notizia nel corso dello svolgimento della propria attività o in seguito a specifiche segnalazioni di imprese o stazioni appaltanti.

Anac e Agcm si impegnano a collaborare e a scambiarsi informazioni ai fini dell’esercizio dei poteri di rispettiva competenza in materia di contratti pubblici, nonché di affidamento e di gestione dei servizi pubblici locali. Per incrementare le segnalazioni su possibili fenomeni di collusione tra imprese nella partecipazione ad appalti pubblici, Anac si assume il compito di svolgere, anche insieme ad Agcm, presso le stazioni appaltanti, attività volte a promuovere l’individuazione di criticità concorrenziali nel settore degli appalti pubblici.

Le due Autorità si impegnano a prevedere forme di scambio di informazioni tramite la Piattaforma nazionale dati, nonché a definire la tipologia e la qualità delle informazioni che saranno scambiate. Si prevede altresì la possibilità di sperimentare modelli di test diagnostici per evidenziare i casi di sospetta collusione tra imprese. 

Le Autorità collaboreranno inoltre nell’applicazione del Regolamento attuativo in materia di rating di legalità anche al fine di promuovere un maggiore utilizzo del rating stesso. 

Si segnala, infine, il recente comunicato con il quale Anac ha reso noto che al 1° luglio 2024, a un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice appalti, sono 4.541 le stazioni appaltanti che in Italia si sono qualificate. A queste vanno aggiunte 8.063 amministrazioni che si sono convenzionate alle 494 centrali di committenza operative. 

EMERGENZA CALDO: VIGILANZA STRAORDINARIA DELL’ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO

LAVORO

Con una nota diffusa nei giorni scorsi (n. 5752/2024) l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha comunicato che, in ragione delle condizioni climatiche in corso, che comportano, nel caso di esposizione eccessiva allo stress termico, l’aumento del rischio infortunistico, darà avvio a una vigilanza straordinaria, durante il periodo estivo dal 1° al 31 agosto, rivolta alla verifica dell’osservanza delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nei settori più esposti al rischio: agricolo, florovivaistico, edile (inclusa la cantieristica stradale).

Nel corso dell’attività di vigilanza, l’INL intensificherà le attività di verifica in merito alle misure di prevenzione previste ed attuate dal datore di lavoro al fine di ridurre al minimo il rischio espositivo, ponendo particolare attenzione alla presenza nel DVR (o nel PSC, ove previsto, e nei vari POS) della valutazione del rischio da calore e delle misure di prevenzione e protezione previste.

In particolare, nelle attività ricadenti nel campo di applicazione del Titolo IV del d. lgs 81/2008 (cantieri temporanei o mobili), il Coordinatore per la progettazione, qualora previsto, all’atto dell’elaborazione del Piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) dovrà prendere in considerazione anche il rischio microclima, in quanto le misure di prevenzione e protezione da attuare incidono sull’organizzazione del cantiere, sul suo allestimento, sulle lavorazioni e la loro interferenza (cfr. allegato XV, punto 2.1.2, lett. c) d.lgs. n. 81/2008). 

Anche i datori di lavoro delle ditte in appalto dovranno prevedere, all’interno dei relativi POS, misure specifiche di organizzazione delle lavorazioni in cantiere, come previsto dall’art. 96, co 1, lett. d), d.lgs. n. 81/2008. Il Coordinatore per l’esecuzione, nell’ambito dei compiti ad esso attribuiti, dovrà verificare l’applicazione delle misure individuate nel PSC da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi e la presenza delle stesse misure nei relativi POS, provvedendo anche alla sospensione dei lavori per condizioni meteoclimatiche che possano configurare la presenza di un “pericolo grave e imminente” per la salute e la sicurezza dei lavoratori. 

ERRORE NEL MODULO DI PARTECIPAZIONE: NO ALL’ESCLUSIONE IN CASO DI DICHIARAZIONI VERITIERE

GIURISPRUDENZA

Il Tar Lazio (Sent. n.15303 del 26 luglio u.s.) si è espresso contro l’esclusione di un’impresa che, pur avendo reso dichiarazioni veritiere, aveva erroneamente “barrato” un modulo di partecipazione alla gara.

Secondo il Tribunale, infatti, non è consentita l’esclusione di un operatore sulla base del mero dato formale consistente nell’aver segnato una determinata casella del modulo compilato in sede di partecipazione alla gara, quando non sia contestato che il medesimo concorrente abbia comunque reso dichiarazioni complete e veritiere in merito alle circostanze rilevanti ai fini della valutazione della Stazione appaltante circa il possesso dei requisiti di onorabilità professionale.

Nel caso preso in esame, nei documenti di gara unici europei (DGUE), l’impresa e la consorziata esecutrice avevano barrato le apposite caselle “No”, così dichiarando di non essere mai incorse in vicende professionali rilevanti ai fini dell’ammissione alla gara. Dalle dichiarazioni integrative presentate dai medesimi operatori emergeva, tuttavia, una serie di precedenti valutabili quali gravi illeciti professionali.

Il Tar richiama la reale volontà che merge dal complesso delle dichiarazioni e chiarisce che gli aspetti formali sono solo uno strumento per pervenire al risultato. Proprio in base al principio del risultato, enunciato dall’articolo 1 del Codice dei contratti pubblici, “le stazioni appaltanti e gli enti concedenti perseguono il risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza” (comma 1), con la precisazione che “la concorrenza tra gli operatori economici è funzionale a conseguire il miglior risultato possibile nell’affidare ed eseguire i contratti” (comma 2, primo periodo).

Il principio del risultato, il quale “(…) costituisce attuazione, nel settore dei contratti pubblici, del principio del buon andamento e dei correlati principi di efficienza, efficacia ed economicità” (comma 3), chiarisce quindi che la procedura e la forma sono un mezzo, non il fine della disciplina (Cons. Stato, Sez. III, 15 novembre 2023, n. 9812). 

REALIZZAZIONE PARZIALE OPERE CON PERMESSO DI COSTRUIRE IN SCADENZA: LE INDICAZIONI DEL CONSIGLIO DI STATO

GIURISPRUDENZA

L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (n.14 del 30 luglio 2024) ha pronunciato i seguenti principi di diritto nel caso di opere non completate e permesso di costruire in scadenza.

In caso di realizzazione, prima della decadenza del permesso di costruire, di opere non completate, occorre distinguere, anzitutto, se le opere incomplete siano autonome e funzionali oppure no.

Nel caso di costruzioni prive dei requisiti di autonomia e funzionalità, il Comune deve disporne la demolizione e la riduzione in pristino ai sensi dell’art. 31 del Dpr n. 380/2001, in quanto eseguite in totale difformità rispetto al permesso di costruire.

Qualora il permesso di costruire abbia previsto la realizzazione di una pluralità di costruzioni funzionalmente autonome (ad esempio villette) che siano rispondenti al permesso di costruire considerando il titolo edificatorio in modo frazionato, gli immobili edificati devono intendersi supportati da un titolo idoneo, anche se i manufatti realizzati non siano totalmente completati, ma – in quanto caratterizzati da tutti gli elementi costitutivi ed essenziali - necessitino solo di opere minori che non richiedono il rilascio di un nuovo permesso di costruire.

Qualora invece, le opere incomplete, ma funzionalmente autonome, presentino difformità non qualificabili come gravi, l’Amministrazione potrà adottare la sanzione recata dall’art. 34 Dpr 380/2001.

Viene fatta salva la possibilità per la parte interessata, ove ne sussistano tutti i presupposti, di ottenere un titolo che consenta di conservare l’esistente e di chiedere l’accertamento di conformità ai sensi dell’art. 36 del Dpr 380/2001 in modo da dotare il manufatto – di per sé funzionale e fruibile - di un titolo idoneo, quanto alla sua regolarità urbanistica.

ATTIVO LO SPORTELLO QUALIFICAZIONE DI ANIEM LAZIO 

CONVENZIONI

Aniem Lazio ha attivato un servizio per assistere e fornire consulenza alle imprese su tutte le questioni attinenti al sistema di qualificazione, con particolare riguardo alle modalità per acquisire l’attestazione Soa (prima attestazione, verifica triennale, rinnovo) e le certificazioni Iso.

Ricordiamo, peraltro, che recente legge n.51/2022 ha imposto il possesso dell’attestazione Soa anche per i lavori di importo superiore a 516.000 euro rientranti nel Superbonus e negli altri bonus edilizi: dal 1° gennaio 2023 e al 30 giugno 2023, l’esecuzione dei lavori dovrà essere affidata esclusivamente ad imprese che documenteranno l’avvenuta sottoscrizione di un contratto con una Soa; dal 1° luglio 2023 sarà necessario il possesso dell’attestazione Soa al momento della sottoscrizione del contratto di appalto.

Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare i nostri Uffici scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonando al numero 334.9767911.

 

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La digitalizzazione dell’industria non è una trasformazione per pochi eletti. Anche le piccole e medie imprese, con tutte le difficoltà del caso, si sono messe in marcia e ora un’indagine svolta per il ministero dello Sviluppo economico dalla società Met, in vista della prossima Relazione annuale del garante Pmi, parla di una prima inversione di tendenza: quasi una su tre utilizza tecnologie 4.0 o ha in programma di farlo.  Fonte

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